Autore: Enzo Gianmaria Napolillo
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Romanzo
Pagine: 212
Prezzo: 15.00 €
Il romanzo di Napolillo parla dei nostri giorni, delle nostre paure e lo fa con partecipazione e tenerezza incrociando la storia d’amore di due adolescenti ad un tema spinoso e attuale come l’immigrazione. Salvatore è un isolano che cresce tra solitudine, mare e profumo di salsedine; Giulia vive a Milano tra il grigiore, la fretta e grandi opportunità, ma si ritrovano ogni estate sull’isola ed è lì che nasce il loro amore.
Raccontano sia per questo che le case sono state costruite una vicina all’altra, che sia nella vicinanza che si può placare la paura dell’infinito. E stando vicini un ragazzo e una ragazza non hanno altre difese che unirsi.(pag. 9)
Ad unire ancor di più i due adolescenti sarà un’atroce esperienza: il ritrovamento in mare del corpo di un ragazzino dalla pelle scura e con lui tante altre vite perdute.
Salvatore si alza, e il mare non è più quello che conosce, non è blu o azzurro, ma cosparso di macchie nere, uomini e donne e bambini.(pag. 35)
L’amore dei due ragazzi deve però fare i conti con la lontananza e la disparità sociale delle loro rispettive famiglie. Gli anni che passano li ritrovano lontani, uniti da missive rosa che arrivano sempre, anche quando Salvatore non le aspetta più. Il loro legame è forte ma devono affrontare dolori e differenze esistenziali che minano il loro desiderio di ritrovarsi. Se Giulia e Salvatore sono i personaggi principali del romanzo, Lampedusa è la protagonista assoluta anche se mai nominata, ma narrata attraverso i suoi luoghi: da quelli più famosi a quelli più reconditi ,dalla Spiaggia dei Conigli a Punta Caladritta. E’un romanzo profuso d’amore per la vita, la natura, la bellezza e l’autore sa coniugare tutti questi aspetti con la giusta sensibilità. Il libro parla di sogni infranti, di dure realtà: come l’amore di Giulia e Salvatore, nato nel sole di Lampedusa si scioglie nella nebbia di Milano, così anche il sogno di una vita decorosa, senza più guerre e fame s’infrange sugli scogli dell’isola.
I migranti vengono portati via, Salvatore e suo padre non li rivedranno più. Passeranno da un luogo ad un altro, da un centro di accoglienza a una libertà svuotata di essenza perché priva di vere opportunità.(pag. 56)
Nelle parole di Napolillo, l’amore , la passione per Lampedusa si trasforma in un calvario: quello dei suoi migranti e dei suoi abitanti.
Gli isolani si muovono incerti nel luogo in cui sono nati, non afferrano ancora la portata del cambiamento, si aspettano una tregua , sperano che prima o poi l’esodo finisca, che l’isola torni un puntino in una mappa e smetta di somigliare al centro del mondo.(pag.38)
Le pagine dedicate a Lampedusa sono intrise di sole, sabbia, profumi della macchia mediterranea, quelle invece che narrano di Milano sanno di smog, cemento e indifferenza. Napolillo sa raccontare e soprattutto ama i suoi personaggi, non li giudica mai nelle loro decisioni che spesso sono altro: adattamento alla dura realtà. Il romanzo parla alle nostre coscienze, ci chiede di non dimenticare, di scegliere la speranza, di non abbandonare migliaia di esseri umani al loro destino.
Se è insensato aspettare di essere massacrati, lo è ancora di più restare sul divano a guardare le immagini di chi è annegato per sfuggire alla fame e raggiungere la libertà.(pag. 133)
Le tartarughe tornano sempre e’ il romanzo di una scelta, quella di Salvatore che decide di tornare per creare un progetto che aiuti i migranti e gli isolani a non restare da soli. E’ possibile cambiare il mondo facendo le scelte giuste e attivandoci per metterle in pratica .
L’immobilità si sconfigge con la voglia di cambiare il mondo, e la voglia di cambiare il mondo è il segreto per smascherare scenografie di plastica e compensato e cancellare i sorrisi di cemento.(pag.198)
Se scegliamo la vita sembra suggerirci Salvatore quello che affiorirà sulle nostre labbra sarà un sorriso vero e non di plastica ed è la speranza il sentimento piu’ forte che ci dona il romanzo.