Autore: Pietro Citati
Data di pubbl.: 1998
Casa Editrice: Adelphi
Genere: saggio divulgativo
Pagine: 297
Prezzo: 13 €
Non è un romanzo, non è un saggio, è semplicemente l’esposizione di un punto di vista, il racconto di mille esperienze che si incastrano e si amalgamano fino a creare un’armonia. Sinfonia che può piacerci o meno, che può essere ascoltata in religioso silenzio o silenziata riga dopo riga. Ma alla fine sarà stata un’esperienza emozionante. Un vero e proprio viaggio.
Fin dalle prime pagine ho paragonato L’armonia del mondo a una chiacchierata intrattenuta con un amico. Non importa dove e questa si sia tenuta, l’importante è la mia capacità di ascolto. La mia concentrazione. Citati mi ha parlato di gatti, di fanciullezza, di politica, dei cambiamenti della lingua italiani, dei luoghi dello spirito disseminati sul nostro territorio nazionale, della decadenza del mondo moderno, di Cioran, dei comunisti e dei democristiani.
Di sicuro è un amico colto e mi sento molto fortunato di averlo tra i miei conoscenti e spero che in futuro mi consideri ancora degno delle sue confidenze, perché ho appreso molto e soprattutto mi sono schiarito le idee su alcuni argomenti a me ignoti. Ma la sua capacità è stata quella di non influenzarmi con il suo giudizio. Mi ha lasciato libero. Per la prima volta ho ascoltato un discorso ricco di colori, di sfumature, di riflessioni, con l’unico scopo di portarmi a conoscenza dei fatti.
Non ho capito se Citati sia comunista o democristiano, se sia uno snob o un uomo semplice e mite. Francamente neanche mi interessa. Eppure mi ha affascinato e mi ha tolto dalla testa tantissimi pregiudizi sulle cose che fanno parte della nostra amata nazione. Gira e rigira, infatti, Citati parla delle miserie e delle grandezze che formano il tappeto armonico italiano. Ma lo fa con ironia e nostalgia.
Ma cosa ancor più grande, egli non vuole tracciare lo spirito dei nostri tempi. Lui non ama questo vivere per fare la storia tipico degli individui della società contemporanea, preferisce parlare del nostro ethos che di sicuro si forma nei secoli ma che la cui origine è divina. Diciamo pure che è il punto di contatto tra il cielo e la terra e quindi è eterno.
Ma di cosa parla Citati? L’armonia del mondo ci racconta del mondo dei gatti, del loro sonno che dovremmo guardare con attenzione perché è un antidoto contro la noiosa meccanicità della vita. Ci parla di come viveva Cioran, della comunità monastica di Bose, di cose quotidiane ma ricche di significato, di cose grandi cui abbiamo dato troppa importanza.
L’armonia del mondo quindi è un racconto confidenziale sull’Italia, sui nostri pregi e sui nostri difetti. Un dialogo ricco di stile che Citati intrattiene con noi, senza porsi al di sopra dell’ascoltatore-lettore, ma rimanendo al suo fianco magari sorseggiando un buon caffè o gustando un gelato, come quelli che i borgatari mangiavano con avidità nelle piazze di Roma.
Un’ultima cosa devo dirvela. Questo libro è uscito per la prima volta nel 1998 eppure tutto è come venti anni fa.