Inchiostro simpatico – Patrick Modiano

«Man mano che tento di aggiornare la mia ricerca provo una sensazione molto strana. Mi sembra che tutto fosse già scritto con l’inchiostro simpatico. Come lo definisce il vocabolario? “ Inchiostro visibile che scurisce solo se sottoposto all’azione di una determinata sostanza”. Forse voltando pagina apparirà a poco a poco ciò che è stato inchiostro invisibile, e le domande che mi pongo sulla scomparsa di Noëlle Lefebvre, e la ragione per cui mi faccio quelle domande, tutto ciò sarà risolto con la precisione e la limpidezza di un verbale di polizia».

Questo è uno dei passi principali di Inchiostro simpatico, il nuovo romanzo di  Patrick Modiano, appena pubblicato da Einaudi nella traduzione di Emanuelle Caillat e uscito in Francia nel 2019.

Come sempre al centro della scrittura di Modiano ci sono la memoria e l’oblio e gli spazi bianchi della vita con i vuoti e i buchi neri.

Anche qui abbiamo un caso irrisolto: Jean va alla ricerca per Parigi di una donna, la cui identità e un rebus.

Possiede poche vaghe informazioni, fornite da un fascicolo che il capo dell’agenzia per cui lavoro gli ha fornito.

Noëlle è un fantasma ma Jean mette in moto la sua ricerca personale e cerca di far combaciare gli inidizi e le informazioni che raccoglie.

In una Parigi metafisica il protagonista cerca di ricostruire l’ordine cronologico di questa scomparsa, ma le notizie che raccoglie sono insufficienti e lui si perde sempre in quelle zone in cui si accavallano memoria e oblio.

Modiano è il più proustiano dei nostri scrittori contemporanei. Al centro della sua narrativa c’è la memoria che fa sempre i conti con l’oblio di un passato sepolto sotto la cenere delle storie quotidiane di persone e cose che attraversano la vita di tutti i giorni.

Jean si perde nelle pagine di quel piccolo fascicolo azzurro e nel quindicesimo arrondissement si mette sulle tracce di una donna scomparsa, ma in realtà sta cercando se stesso.

Entra nella vita degli altri per capire meglio se stesso, ma il dilemma si intreccia con i misteri del tempo sospeso tra presente e passato.

In un clima sospeso tra irreale e reale, Jean si lascia coinvolgere in un’indagine a ritroso del tempo. Voleva dimenticare la propria memoria e si ritrova a colloquiare con le ombre del suo passato che credeva di avere archiviato per sempre.

La chiave per coprire la verità sembra scritta con l’inchiostro simpatico: «Questo confermava la mia idea: anche se a volte hai dei vuoti di memoria, tutti i particolari della tua vita sono scritti da qualche parte con l’inchiostro simpatico».

Modiano da sempre scrive lo stesso libro. In ogni racconto che inventa, la memoria fa i conti con il tempo sospeso di una narrazione in cui le variazioni propongono sfumature suggestive che coinvolgono il lettore fino alla consumazione e alla commozione per quel tempo perduto che sulla pagina diventa poesia dei ricordi da raccontare e da evocare.

Inchiostro simpatico è una nuova indagine nella memoria in cui lo scrittore francese attraversa con i suoi personaggi i misteri del tempo.

Modiano è uno scrittore universale della memoria. Quando scrive si sente un annegato che tenta di tornare in superficie. Ogni suo libro è un frammento necessario della nostra identità di esseri umani, ancora capaci di provare emozioni, nonostante il grande freddo della parola e dei sentimenti.

Il resto lo farà l’inchiostro simpatico, noi attendiamo le sue rivelazioni.