
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 283
Prezzo: € 20,00
Quando nel 1975 uscì Horcynus Orca, definito il romanzo monstrum che rivoluzionò la scrittura, il mondo culturale italiano e europeo fece la conoscenza con Stefano D’Arrigo, uno scrittore sui generis che con la sua prosa avrebbe cambiato radicalmente il modo di scrivere romanzi.
Il libro fu definito una rivelazione e D’Arrigo fu considerato un grande scrittore.
Un romanziere, un giornalista e un narratore capace di stupire e di spiazzare il lettore con la sua scrittura iperbolica ricca di intuizioni e soprattutto portatrice di una lingua nuova che avrebbe cambiato le regole del gioco culturale, sfidando i canoni.
Adesso si torna a parlare di D’Arrigo con la pubblicazione di Il compratore di anime morte il romanzo inedito, rimasto fino a questo momento nascosto tra le carte del Gabinetto Vieusseux.
Con la curatela di Siriana Sgavicchia il libro esce da Rizzoli. Si tratta di una riduzione personale de Le anime morte, il capolavoro dello scrittore russo Nikolaj Gogol’.
Fra i grandi libri della letteratura russa dell’Ottocento, Le anime morte è uno di quelli più sottilmente corrosivi del gioco sociale.
D’Arrigo si prende cura di Gogol’ in questo romanzo ambientato tra Sicilia e Napoli di metà Ottocento, tra istanze risorgimentali e dominio borbonico spunta la figura spassosa e picaresca di Cirillo, un trovatello e orfano i cerca di una famiglia che lo adotti.
Quando si sa che il ragazzo nel sonno indovina i numeri a lotto, il principe Don Ettorino di Mergellina, c che ai botteghini si è giocato il patrimonio di famiglia, decide di prenderlo come figlio.
In questo momento che Cirillo ha un’intuizione geniale. Per risollevare le finanze della nuova famiglia il neo principe Cirillo di Mergellina si imbarca per la Sicilia per comprare dai ricchi proprietari terrieri le anime morte dei lavoranti e venderle al Regno per vive insieme alle terre, approfittando di una legge scritta male i morti possono fruttare quanto i vivi.
Così Cirillo riesce a farsi cedere dai nobili siciliani quelle anime che in realtà sono morte ma vive sotto l’aspetto giuridico e di cui vengono pagate le tasse fino al prossimo censimento. Cirillo acquista le anime veramente morte e sgrava dal pagamento delle tasse i proprietari.
D’Arrigo incontra Gogol’ e gli rende omaggio a modo suo con Il compratore di anime morte. «Il romanzo, scrive Siriana Sgavicchia, è l’ennesima sorpresa di uno scrittore di cui oggi si sa molto poco, anche perché di indole riservatissima e schivo nel contesto nel contesto della società letteraria italiana, che pure frequentò stringendo amicizie importanti e durature».
Stefano D’Arrigo ci ha lasciato un romanzo formidabile per la sua ricchezza linguistica, di piacevole lettura per la sua vena picaresca.
Il compratore di anime morte è un geniale romanzo grottesco, fuori da ogni retorica e sarebbe piaciuto molto a Gogol’.