Autore: Cappelli Gaetano
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Marsilio
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 137
Prezzo: 16
Fedele Solmi è un editore senza scrupoli alla ricerca di un best seller che risollevi le sorti della sua azienda mentre Stefano Refoschi è uno scrittore di dubbio talento, la cui unica caratteristica di qualche interesse è il fatto che abita in via Margutta 51, nella stessa casa che divenne celebre come abitazione di Gregory Peck nel film “Vacanze Romane”. Questi si ostina a bussare alle porte delle case editrici, compresa quella di Solmi, con manoscritti da titoli improbabili come “Sangue marcio”. Serena Drago, al contrario, è un’autrice dalla penna dorata che ha smesso di scrivere dopo la scomparsa del suo grande amore Ciro Tempera. Sono solo tre dei personaggi che animano “Baci a colazione” di Gaetano Cappelli, scrittore potentino collaboratore di quotidiani come il “Corriere della Sera”, “Sette” e “Il Mattino”, che in un agile libello di meno di centocinquanta pagine, pubblicato la scorsa estate a puntate su “Il Messaggero”, crea un piccolo, graffiante universo quasi surreale. Gli amanti dei libri non possono non apprezzarlo nel suo ruotare attorno a editori e manoscritti depositari di sogni e speranze di scrittori promettenti e non, a partire da quello intitolato appunto “Baci a colazione”, oggetto di un interessante gioco metaletterario attraverso il quale il titolo del romanzo che il lettore ha tra le mani è uguale a quello di un’opera citata all’interno del romanzo stesso.
Vito Capaldi, Margaux Tielmann, Ondina Santilli, Eddo Pirrone, Nicole Violante Telodòn: i comprimari di “Baci a colazione”, ognuno legato all’altro in una sorta di ragnatela invisibile di relazioni più o meno intime, si presentano da soli già attraverso il nome. Personaggi anche un po’ bislacchi, certamente esilaranti, che si incrociano in una sorta di spa new age con sede a Saturnia dove Stefano Refoschi ha una missione: far (re)innamorare Serena Drago per riaccendere la fiamma del suo talento e farle produrre un nuovo best seller per la gioia di Fedele Solmi, ottenendo in cambio la pubblicazione del suo ultimo, e da tutti rifiutato, romanzo. La configurazione in capitoli brevi da feuilleton permette una lettura veloce e leggera, con una scrittura forse eccessivamente colloquiale, fino all’immancabile colpo di scena finale, a cui in realtà si arriva in maniera un po’ brusca e con un salto temporale piuttosto deciso: un piccolo romanzo adatto a trascorrere un’ora in leggerezza.