Gli ingegneri non procreano, costruiscono! – Federico Bellucci

Titolo: Gli ingegneri non procreano, costruiscono!
Autore: Bellucci Federico
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Varia
Pagine: 140
Prezzo: 10

Carissimi ingegneri e non, questo libro è uno sballo! Federico Bellucci torna in libreria con un saggio semiserio (a volte davvero poco serio…) che descrive la situazione che, più di ogni altra, mette nel panico  l’uomo inteso come maschio: diventare papà. Figuriamoci se l’uomo in questione è un ingegnere. Perchè ci si chiederebbe? Beh, sta proprio qui il motivo che spinge a leggere il libro. L’ingegnere tratta anche questo evento della sua vita come un progetto: prova a mettere degli schemi a tutto, ma inevitabilmente non ci riesce.

“Si può procedere al cambio pannolino per tre ragioni: a. Perchè lo dice la mamma, b. Perchè lo dice la suocera, c. Perchè il bimbo ha cagato. Naturalmente nei primi due casi il gesto perde gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico cambio di pannolino prevede la presenza della cacca.” Interessanti a seguire sono la reazione della mamma e quella del papà, che non è opportuno svelare.

Che gli ingegneri abbiano una visione della vita un po’ particolare, è un dato di fatto, ma questo libro cerca di far capire a tutti, con toni sarcastici e divertenti, come i soggetti in questione vivano il periodo della nascita di un figlio: l’analisi e la progettazione (fase preparto), la realizzazione (il parto), il collaudo (la crescita)… L’ingegnere diventa papà ma preferisce cercare di competere con gli altri genitori nel rapporto coi loro bambini piuttosto che perdersi alle prese con ciucci, pannolini, carrozzine e parco giochi. Tutto ciò naturalmente genera molta simpatia nel lettore per questo “figuro”.

Libricino di poche pagine, consigliato a tutti i papà, a tutti gli ingegneri e a chiunque voglia farsi qualche risata tra le righe.

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Riccardo Barbagallo

Lavoro da qualche anno nell'editoria, mi occupo di comunicazione per editori e autori e sono un digital addicted. Al contrario di altri, non mi posso definire un lettore da sempre, 'La coscienza di Zeno' in prima media è stato un trauma troppo forte da superare per proseguire serenamente la relazione con la lettura. Più avanti ho deciso di leggere un libro per piacere, e non per obbligo, ed è stato lì che ho capito quale sia la vera forza della lettura: la capacità di emozionare. Credo che sia questo il segreto, se così possiamo definirlo. Non ho più smesso.

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