Autore: Stelio Mattioni
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Vydia editore
Genere: Narrativa
Pagine: 145
Prezzo: € 13,00
Di Stelio Mattioni (Trieste, 1921 – 1997) si erano perse le tracce. Uno scrittore nato e vissuto in quel ricco e fervido ambiente triestino novecentesco che con i suoi grandi personaggi è stato il crocevia della cultura mitteleuropea.
Come narratore venne scoperto da Roberto Bazlen che lo portò in Adelphi. Con i suoi primi cinque romanzi, lo scrittore triestino riesce a imporsi all’attenzione della critica.
Figlio di quel grande ambiente triestino, Mattioni con la sua scrittura si fa subito notare e i suoi romanzi vengono apprezzati dai lettori
«La lettura dei romanzi di Mattioni – scrive Chiara Mattioni – è l’ingombro della coscienza. Una specie di catalogo del “rifiuto” che sembra serpeggiare in ogni vita».
La sua scrittura è rarefatta, magnificamente centrata a scavare nel quotidiano e nel suo malessere dove si incontra una realtà incapace di mutare.
Mattioni è uno scrittore che merita attenzione. Da tempo i suoi libri sono fuori catalogo. Personalmente mi sono imbattuto nella sua opera scoprendo alcuni romanzi su una bancarella. Rimasi subito folgorato dalla sua scrittura intensa e essenziale. Stelio Mattioni amava scrivere per sottrazione. Sulla pagina, come solo i grandi scrittori sanno fare, ci metteva il necessario con tutta la sua intensità suggestiva.
Come è capitato a altri importanti scrittori del secolo scorso, anche per Stelio Mattioni si sono aperte le porte dell’oblio.
Adesso grazie a Vydia editore, il nome di Mattioni viene rispolverato. Grazie alla generosità degli eredi la piccola case editrice marchigiana pubblica Di sé con gli altri (edizione a cura di Chiara Mattioni) , un romanzo inedito che davvero vale la pena leggere.
Un allegoria assurda di stampo kafkiano sulla condizione umana e sui perversi rapporti che l’uomo ha con il potere.
Un uomo si sveglia in una città senza luogo. Ha perso la memoria e la coscienza di chi egli sia. Smemorato e senza alcuna identità, diventa l’uomo nuovo del Partito unico che governa la città. Viene battezzato con il nome di Giorgio Di Giorgio e la nomenclatura lo alleva e lo istruisce, costruendogli una carriera strepitosa che lo porterà ai vertici del partito e del potere.
Il protagionista è un inetto, un piccolo uomo senza qualità. Davanti alla burocrazia del partito e al suo rigido e gerarchico accentramento, l’uomo senza memoria sarà una pedina funzionale ai giochi di potere che gli saranno cuciti addosso come un abito su misura.
Mattioni scrive un apologo nero: lo scenario è nell’assurdo, dove insieme a Orwell e Kafka, troviamo la cifra originale dello scrittore triestino che scrive questo romanzo con l’intenzione di mettere in guardia il lettore dal pericolo che scaturisce dagli ingranaggi cinici del potere.
Di sé con gli altri è un romanzo metaforico ma non troppo. Le pagine di Mattioni alla fine si leggono come una profezia. La prevaricazione del sé sugli altri oggi è una costante nella realtà e nella storia dei nostri giorni minacciati e manomessi dalle deviazioni di una sete sempre ambiziosa di potere che disumanizza tutto e tutti.
«Di sé con gli altri – scrive – Cristina Battocletti nella prefazione è stato scritto da Mattioni nel 1996 , un anno prima di morire, e stupisce l’estrema attualità della riflessione sull’uomo, che oggi potrebbe essere traslata nel dibattito sull’intelligenza artificiale, sui confini dell’emotività robotica».
Claudio Magris ha scritto che Stelio Mattioni è un notevolissimo, inquietante, fondamentale scrittore.
La pubblicazione di questo suo ultimo romanzo, rimasto fino a oggi inedito, potrebbe essere l’occasione per rendere giustizia a Stelio Mattioni, uno scrittore troppo importante per restare nascosto.