
Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Valentina Gilardi
Pagine: 228
Prezzo: € 18,00
Atene, metà degli anni ‘50 del secolo scorso, quartiere di Kolonaki, via Skufà. L’affascinante e noto pittore Karnèsis viene svegliato nel cuore della notte da una concitata telefonata del suo amico e agente di borsa Floràs. Costui, vedovo e sposato in seconde nozze con l’assai più giovane e seducente Jeanette, ha urgenza di parlargli nonostante l’ora impossibile. Karnèsis accetta, sveglia la servetta Anna perché riceva l’ospite e poi lo attende nello studio. Floràs arriva. Ha scoperto il tradimento della moglie con il pittore. È stata lei a rivelarglielo poche ore prima e dopo una serata in cui i tre sono stati a cena fuori e Jeanette ha alzato un po’ troppo il gomito. La sedicenne serva Anna sente voci alterate provenire dallo studio, ma stanca morta se ne torna a letto. Poco dopo le cinque del mattino seguente si sveglia di soprassalto rendendosi conto di aver mancato ai propri doveri e corre nello studio per trovare, con orrore, il cadavere dal volto sfigurato dalle percosse del proprio padrone. L’arrivo del comandante della Terza Sezione di Polizia Bekas e del Procuratore segnano l’inizio dell’indagine con i primi interrogatori della serva Anna e dell’algida economa al servizio del pittore, la francese Madame Juliette, che afferma di essere stata a conoscenza del legame fra la signora Floràs e il pittore. Alla fine è proprio l’agente di borsa a essere incolpato dell’omicidio benché si proclami innocente. Qualche mese dopo i fatti, arriva ad Atene da Parigi dove vive, il figlio di primo letto di Floràs, Dimitris, determinato a provare l’innocenza del padre. Stringe amicizia con il caporedattore del quotidiano Proinì, Makrìs e con l’intellettuale Delios, a loro volta per nulla convinti della colpevolezza di Floràs e disposti ad aiutarlo nella ricerca della verità.
Ghiannis Marìs – pseudonimo del giornalista Ghiannis Tsirimokos morto nel 1979 – fu autore di circa 40 romanzi e paragonato a buon diritto a Simenon per la straordinaria capacità di costruire un impeccabile meccanismo giallo e precipitare il lettore nelle atmosfere eleganti come nel sottobosco criminale cittadino, e per la figura del comandante Bekas, con tratti simili a quelli di Maigret. Petros Markaris lo considerava il Patriarca della letteratura gialla greca. Di sicuro questo romanzo del 1953 è una chicca imperdibile per gli amanti del genere, con dialoghi secchi e impeccabili, personaggi che non stentiamo affatto a visualizzare e un plot ineccepibile che affonda le sue radici in episodi di una Guerra Mondiale e di una occupazione da poco finite. Non manca una dolce storia d’amore fra Dimitris e la giovane e orgogliosa Mirtò, figlia di un eroe della resistenza greca.