
Autore: Michel Houellebecq
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: La nave di Teseo
Genere: Narrativa
Traduttore: Milena Zemira Ciccimarra
Pagine: 743
Prezzo: € 23,00
Annientare è il romanzo di Paul e Prudence, è la storia della loro burrascosa relazione che si svolge nelle infinite complicazioni del mondo e del tempo in cui vivono.
Michel Houllebecq mette al centro del suo libro i rapporti tra le persone, inventando un romanzo politico che nasce dalle sue considerazioni morali e inattuali sul nostro contemporaneo.
Paul è il consigliere più stretto di Bruno Juge, potente ministro dell’economia. Siamo nella Francia del 2027, si avvicinano le elezioni presidenziali. Questo è lo scenario in cui lo scrittore francese ambienta la sua storia, intreccia le dinamiche relazionali dei suoi personaggi, contaminando sempre il pubblico con il privato.
Houellebecq racconta le vicende esistenziali di Paul e della sua famiglia e allo stesso tempo proietta le sue inquietudini nelle vicende politiche della Francia alla vigilia dell’importante appuntamento elettorale.
Così le minacce concrete di un gruppo di terroristi informatici si intrecciano con le inquietudini di Paul che cerca di venire a capo con i nodi irrisolti dei suoi problemi familiari, tra i quali c’è il rapporto con sua moglie Prudence.
In settecento pagine lo scrittore francese concede un ampio respiro alla sua scrittura e ci consegna un romanzo corale in cui dentro c’è il mondo, creando una galleria di personaggi, che sono soprattutto figli del loro tempo.
Con Annientare Houellebecq inizia un nuovo corso. Sono molti elementi di novità rispetto ai suoi libri precedenti.
Lo scrittore francese apre una nuova fase partendo da Paul. Per la prima volta il protagonista di un suo romanzo sogna e la sua attività onirica è strettamente legata al suo tempo.
Paul sogna le distorsioni della realtà che vive. Quando cade nell’onirico si materializza l’assurdo e l’insensatezza del reale che lo affliggono ogni giorno. I suoi sogni sono un romanzo nel romanzo. L’argomento è il vissuto che scorre liquido e inafferrabile in un tempo che diventa sempre più difficile complicato da vivere.
In Annientare troviamo Houllebecq che conosciamo: lo scrittore morale che dissacra il suo tempo e inchioda gli uomini alla responsabilità della propria autodistruzione, causa principale di quella decadenza che si avvia verso un punto di non ritorno.
Ma tra le pagine del romanzo si affaccia il nuovo Houellebecq che attraverso la storia di un uomo che sogna (Paul Raison) ci conduce a tirare le somme introspettive di un disagio esistenziale, scavando nelle ragioni del pubblico e del privato dell’esistenza.
Davanti al nichilismo inevitabile un ruolo fondamentale nella partita aperta con il contemporaneo lo giocano l’amore e il dolore.
Sono le ultime cento pagine di Annientare che annienteranno il lettore
Houellebecq nella parte finale del romanzo mette a dura prova soglia del dolore di ognuno di noi.
Lo scrittore affronta in maniera concreta il dolore di Paul che scopre di avere un cancro. Come sempre
Houellebecq è spietato e con una scrittura che non fa sconti entra nel dramma di Paul e ci racconta senza filtri la sua resa dei conti con l’esistenza.
Il dolore di fronte alla vita e il suo inevitabile nichilismo che distrugge ogni cosa nelle battute finali del romanzo sono raccontati dalla sua penna con una lucidità che ci riporta al vero di tutte le cose.
Houellebecq nel raccontare il calvario di un uomo nel labirinto straziante del cancro ci mostra la realtà del dolore che entra nelle nostre vite senza bussare per dirci prima di tutto che è il dolore stesso la prova evidente dell’esistenza del nichilismo.
Alla fine del libro ritroviamo Paul e Prudence che sentono addosso il freddo del tempo interiore e quel disagio di non trovare un posto nella realtà che si erano limitati ad attraversare con incomprensione spaurita.
Insieme, ritrovati nel dolore, i due si stringono nell’amore che avevano perso e arrivano alla conclusione che il mondo non è composto da ciò che è, ma da ciò che accade, consapevoli che nessuno ha il potere di cambiare le cose.
Sono stato tentato di non leggere le ultime pagine perché la mia soglia del dolore è bassa.
Poi mi sono detto che Houellebecq sta parlando di quel dolore che mi e ci riguarda con quella crudeltà che quotidianamente annienta.
Michel Houellebecq è il più grande scrittore vivente. Annientare è un romanzo che segna una svolta nella sua scrittura. Un romanzo politico e esistenziale in cui c’è tutto: il pubblico, il privato e soprattutto la letteratura, quella vera che sa fare molto male
La letteratura vera deve fare male. Houellebecq in questo è un maestro. Da lettore ho deciso di farmi annientare fino in fondo.