Mercoledì 27 Marzo, a Roma, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, la sezione Lazio del sindacato nazionale scrittori, ha organizzato dei cicli di incontri letterari con al centro il libro. Riflessioni e scoperte su uno degli scrittori italiani più apprezzati del Novecento: questi i temi affrontati in “Carlo Levi segreto” di Giovanni Russo, pubblicato nel 2011 da Baldini Castoldi Dalai. Il saggio nasce dal ricordo dell’incontro dell’autore con Carlo Levi durante l’ esilio lucano per la sua attività antifascista, nel biennio 1934-1936, ma anche dalle loro successive frequentazioni romane. Raccogliendo una serie di scritti, alcuni dei quali apparsi precedentemente su riviste o quotidiani, il volume ne ripercorre la complessa vicenda artistica, giornalistica e politica nel trentennio in cui durò il sodalizio con Russo, che non dimentica l’importanza della pittura e della poesia nella formazione culturale di Levi. Nel racconto, si delinea la figura di un intellettuale che ha creduto fortemente nel destino democratico e civile del nostro paese, a partire dalla giovinezza torinese e dall’impegno antifascista, poi durante la guerra e negli anni della ricostruzione. Giovanni Russo fa rivivere nel suo romanzo il ricordo del grande autore, ma fa emergere anche ulteriori incontri con altri grandi nomi del Novecento italiano: Saba e gli artisti torinesi d’anteguerra (Soldati, Bobbio, Foa, Casorati), poi anche gli intellettuali conosciuti da Levi a Parigi e Roma (Moravia, Sartre, Pavese, Einaudi e Calvino).
All’appuntamento di ieri, alla Biblioteca Vallicelliana, insieme all’autore, Giovanni Russo, sono intervenuti Giuseppe Neri e Claudia Valerio Pagan.