
Data di pubbl.: 2018
Genere: Narrativa
Traduttore: E. Cappellini
Pagine: 504
Prezzo: Euro 20,00
A PordenoneLegge 2018 ho avuto il privilegio di incontrare e intervistare a tu per tu il pluripremiato scrittore francese, Pierre Lemaitre.
Lunga questa intervista direte! E avete ragione, ma lunga è stata la mia elaborazione del lutto, perché intervistare un tale esponente della letteratura francese, riascoltare l’intervista una decina di volte, e trovare le parole giuste per riportarvela, per un piccolo lettore quale sono non è stato semplice.
Come spesso accade, la scaletta che ti prepari è stata sconvolta quasi subito dall’intervistato, che inconsapevolmente con la prima risposta ti dà più spunti su come proseguire la chiacchierata, che tutti quelli che tu potevi ottenere da sette sedute di meditazione trascendentale.
E cosi, ne è uscita una breve lezione di scrittura/lettura.
LEMAITRE: “il mio romanzo ideale è quello impossibile da raccontare dopo pagina 10. Perché dopo pagina 10 ci sarebbe già una sorpresa da non svelare. Nei miei libri la sorpresa arriva abbastanza presto.”
Per me che mi sono presentato quindi come un lettore che ama raccontare ad altri ciò che legge, per stimolare possibilmente tante altre persone ad avvicinarsi ai libri, questa è stata subito una batosta di peso.
LEMAITRE: “io non amo molto coloro che raccontano i miei libri.”
Ho spostato allora la mia attenzione sui personaggi, perché l’autore ha realizzato in questo romanzo bellissimo, ritratti eccezionali che leggendo ti sembra davvero di contemplare appesi ai muri di una pinacoteca.
Tre sono quelli che mi hanno particolarmente colpito, e che secondo me, l’autore ha meglio caratterizzato: MADELEINE, PAUL E ANDRE’.
MADELEINE si trova al vertice di un ipotetico triangolo isoscele, lungo i cui lati equivalenti si distribuiscono i numerosi interlocutori che incontrerà nel corso della storia.
Paul (figlio di Madeleine) e Andre'(precettore di Paul) stanno invece ai due angoli della base, causa ed effetto, spesso, di ciò che succederà e si svilupperà nel corso della storia.
Vi ho detto già troppo, l’autore friggerà se dovesse leggere il mio pezzo, ma due cose ve le devo ancora. Altrimenti non comprerete il libro. Ma, di cosa parla questo romanzo?
Siamo all’inizio del secolo scorso, in Francia, dove una nota famiglia di banchieri si trova improvvisamente a dover celebrare il funerale del suo capostipite. In quel giorno, triste e faticoso, dopo il quale inizierà una nuova vita per la figlia ed erede Madeleine, accade qualcosa di impensabile, di irrimediabile.
Madeleine non ha il tempo di assorbire una grande sofferenza, che già se ne trova una nuova tra le mani.
Sembra quasi che l’autore stesso sia rimasto sorpreso dall’evoluzione immediata della storia, o se vogliamo fare un paragone più volgare, è come se la vostra squadra che da mesi preparava la partita dell’anno, andasse in svantaggio al primo minuto. Tutto da rifare, direbbe subito il telecronista.
E Madeleine deve affrontare proprio una nuovissima vita, sconvolta in tutto e per tutto, nei rapporti professionali, sociali, familiari, in una società civile francese che come tante altre in Europa si sta dirigendo verso abissi allora inimmaginabili.
Sarà in grado di gestire l’impero che si ritrova improvvisamente fra le mani? Sarà capace di sostituire il “capo famiglia” nella gestione di numerosi rapporti personali? Saprà affrontare l’ipocrisia, la falsità, l’opportunismo becero della schiera di uomini che le gireranno intorno? Buona lettura, buone scoperte.
La scrittura è piacevolissima. Sono tante le pagine, ma sono necessarie e anzi, spesso poche perché una cosa buona la si vorrebbe gustare più a lungo. Ma non preoccupatevi. Il Sig. Lemaitre ci ha elencato tanti nuovi progetti a cui sta lavorando, e non solo di scrittura, come il terzo volume di questa trilogia di cui fa parte “I colori dell’incendio”, ma soprattutto di carattere cinematografico, progetti nei quali curerà personalmente la regia e la trasposizione dei suoi romanzi per il grande schermo.
Concludo raccontando che abbiamo parlato molto di oppressi e oppressori, di rivendicazioni e rivincite insieme all’autore, il quale mi ha lasciato con l’invito a pormi una domanda, a farci tutti una domanda fondamentale, se vogliamo anche solo pensare di fermare il degrado contemporaneo:
LEMAITRE: “Chiediamoci come modificare un sistema che produce tanti oppressi!”
Mai un romanzo, il racconto di una storia familiare non proprio comune, ma nemmeno fantascientifica, mai dicevo un romanzo mi si era rivelato così vivo, comunicativo, in termini di valori sociali.
Complimenti rinnovati all’autore e grazie per l’opportunità ricevuta.
Buona lettura.