Incontriamo Mario Calabresi, già inviato di Repubblica e attualmente direttore de La Stampa di Torino, nonché scrittore e autore del libro “Cosa tiene accese le stelle”, che ringraziamo per la sua disponibilità.
Direttore, nel suo libro “Cosa tiene accese le stelle”, si parla molto di speranza nel futuro; allargando lo sguardo alla politica italiana, possiamo avere un po’ di fiducia?
Se la politica italiana è screditata è proprio perché non riesce a mostrare di avere un’agenda in cui si parli di futuro, preferendo vivere alla giornata. Il tema dominante della società oggi riguarda il futuro di cui sono preoccupati forse più i genitori e i nonni che non i ragazzi, ma la politica fatica a comprenderlo ed è incapace di dare messaggi sul futuro. Quanto poi ai privilegi dei politici, risultano ancora più insopportabili proprio per questa incapacità a dare risposte. Se avverto che la politica si sta occupando del mio futuro, posso anche tollerare qualche privilegio.
Sempre con uno sguardo al futuro, le nuove tecnologie metteranno in ginocchio i libri su carta e i quotidiani?
Bisogna smettere di guardare alle nuove tecnologie come al male assoluto; libri e quotidiani convivranno tranquillamente a fianco dei nuovi strumenti di informazione. Non è che poi se sparisce la carta stampata finisce anche il giornalismo; bisogna guardare alla sostanza. I giornalisti non sono produttori di carta ma di informazione, che grazie alle nuove tecnologie arriva dove magari non era mai stata prima e così avviene per i libri.
Sta già scrivendo o pensando ad un nuovo libro?
Mi piacerebbe molto, ho un’idea da tempo su cui lavorare. Mi piace molto incontrare le persone, più che pensare a scrivere romanzi o racconti. Ci sono talmente tante cose interessanti in giro da raccontare, sempre però incontrando le persone. Anche adesso che faccio il direttore di un quotidiano, mi considero sempre un cronista che vuole raccontare la realtà che lo circonda.
Com’è invece il Calabresi lettore?
Ricevo moltissimi libri ma un libro ha valore solo se lo si sceglie, quando si fa fatica ad averlo; a me piace molto andare in libreria per annusare e sfogliare i libri.
Come sempre ai nostri opsiti chiediamo uno speciale saluto per i nostri lettori. Il saluto di Mario Calabresi per “Gli amanti dei libri”.
Continuate e leggere perchè un libro è il migliore viaggio che ci possa capitare di fare.