
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 74
Prezzo: € 16,00
Giulia Rita Colacicco, classe 2007, frequenta il quinto anno presso il Liceo Classico Publio Virginio Marone di Gioia Del Colle.
Questa giovane donna, nata a Santeramo in Colle (siamo nella provincia barese), è l’autrice di un libro delizioso.
D’olio e di miele può essere consideerato un romanzo breve o un racconto lungo.
Questo piccolo libro è un esordio brillante e folgorante. Possiamo sicuramente dire che è nata una nuova scrittrice.
Il racconto è ambientato al tramonto degli anni Sessanta: siamo e Santeramo e l’autrice con uno stile asciutto e una scrittura coinvolgente ci conduce nel cuore di questo piccolo paese di provincia e ne racconta le dinamiche relazionali, il costume, mettendo su una commedia brillante dai toni farseschi e esilaranti.
Nella nota introduttiva è la stessa Colacicco a dirci che la trama del suo libro è semplice e lineare e si fonda su quelli che si potrebbero definire quasi i topoi del racconto di tradizione, almeno quelli di aria pugliese: una relazione contrastata, pettegolezzi, superstizioni, la classica fuga d’amore e l’ingenuità degli individui più umili, abbinata però a sentimenti pieni e autentici, nel bene e nel male.
D’olio e di miele per l’autrice significa molto perché parla della sua terra, del paese in cui è nata e cresciuta e da cui è rimasta affascinata.
Ed è proprio l’amore per le sue origini che fanno di questo racconto un’ opera narrativa di alto pregio.
Colacicco delinea e caratterizza i personaggi del racconto, costruisce intorno alla loro vicende un intreccio coinvolgente e intrigante, dimostra di conoscere la nostra tradizione letteraria.
Nella stesura del racconto Giulia Rita Colacicco confessa di essersi rifatta al metodo manzoniano.
Nel raccontare l’amore dolce come il miele e pungente come l’olio tra i due giovani protagonisti del suo libro, un amore contrastato da diverbi, baruffe, pregiudizi e pettegolezzi, l’autrice oltre alla lezione di Manzoni, nel solco della tradizione del romanzo, la giovane scrittrice ha padronanza della letteratura meridionalista e del suo pensiero.
In D’olio e di miele ci sono tracce del verismo di Verga, ma anche di Carlo Levi, Leonardo Sciascia e Ignazio Silone.
«Nel mio piccolo – scrive Giulia Rita Colacicco nella nota finale in cui spiega la genesi del suo racconto – ho voluto anch’io immortalare il “guazzabuglio del cuore umano” tra gelosie, illusioni e ingenuità, amalgamate nella carica emotiva e nell’ilarità di figure che davvero ho percepito e percepisco in carne e ossa, tanto che ora sono io ad appartenere a loro, anziché il contrario».
D’olio e di miele è un piccolo miracolo letterario. Giovani scrittori nascono e dimostrano senza enfasi e senza retorica di essere interessati alla letteratura piuttosto che a se stessi.