
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 155
Prezzo: € 15,00
“Giulia Vella, profiler, specializzata nella ricerca di serial killer,… Bella e intelligente, covava dentro di sé una profonda sofferenza, che nascondeva abilmente dietro un atteggiamento ruvido e scostante.” (pag. 11)
Ecco la protagonista indiscussa di questo romanzo breve o novella lunga della bravissima Giuseppina Torregrossa, ambientato in una bollente Palermo estiva. La trentacinquenne Giulia, come una di quelle mele rosse e lustre che addenteremmo volentieri per poi accorgerci, con rammarico, essere bacate, sembra rosa dal verme carpocapsa da quando, in seguito ad eventi della sua vita che lasciamo scoprire ai lettori, ha saputo di essere stata adottata dai genitori. Così, ha implorato il padre questore di farsi trasferire il più lontano possibile da Milano, la sua città. E quale posto migliore di Palermo? Lungi, però, dall’aver trovato pace e ritrovato se stessa, il suo lavoro nella Squadra Mobile, Sezione delitti irrisolti, è quello dell’archivista poiché da tempo il primo dirigente Arturo Marchisio e il vice questore Improta tutto fanno fuorché risolvere qualcosa. In più, Giulia è fatta segno degli sfottò dei due superiori: Milanesa, raccomandata, contessa, Frozen, così la chiamano. E davanti alla sua richiesta di essere ‘messa alla prova’ le sbattono in mano un caso irrisolto del 1977: l’omicidio di un direttore delle poste avvenuto nel piccolo ufficio del quartiere Pallavicino, allo Stradone, uno dei luoghi più malfamati della città. Ad affiancarla, per ulteriore sfregio, l’agente Paola Arena detta Cuor contento – ma pure lei ha bei guai personali da gestire – brava e sottovalutata. Per fortuna in loro aiuto arriva il collega di Paola, Francesco Massaro. Affascinante, giovane e aitante giocherà più di un ruolo in questo poliziesco dolce-amaro in cui non c’è solo un colpevole da trovare e arrestare, ma per Giulia un nuovo mondo da scoprire, un liberarsi da una serie di triti luoghi comuni sul Sud Italia in generale e sulla Sicilia in particolare. L’indagine parte sotto i peggiori auspici perché Giulia mal tollera le chiacchiere e l’atteggiamento positivo di Paola; non sopporta il caldo al quale, sullo Stradone, si aggiungono sporcizia e odori sgradevoli; parte lancia in resta con idee e teorie preconcette. Determinante sarà l’incontro con il vecchio ispettore Panseca, ormai pensionato, ma la cui memoria dell’antico omicidio, che proprio lui aveva seguito, è ancora vivissima. E se vi chiedete la ragione del titolo, possiamo solo anticipare che è il nome di un locale all’interno della Vucciria, il vecchio mercato in gran parte trasformato in una specie di parco turistico con movida e spaccio. Trama scorrevole, detection perfetta, dialoghi briosi, stile impeccabile, il libro della Torregrossa si legge con indiscusso piacere.