Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Longanesi editore
Genere: Noir, thrieller
Pagine: 320
Prezzo: 18.00
La vita è stata ingiusta con Marcus. La madre lo ha lasciato quando aveva solamente dieci anni, portata via da un male senza nome. Più avanti perde anche la sua amata Hanne e in un terribile incidente, perde una gamba e il lavoro nella squadra omicidi. Solo, mutilato e senza speranze. La vita è stata ingiusta ed è il momento che lui si congedi da quella ripetitiva solitudine e disperazione. Mentre sta cercando di trovare le ultime briciole di coraggio per togliersi la vita, Marcus viene raggiunto da un suo ex collega e amico: Ailo Boger. Boger in un breve scambio di parole convince Marcus a salire in macchina. C’è stato un omicidio terribile e la polizia ha bisogno di un professionista capace, in grado di vedere quello che gli altri non vedono e trovare quello che gli altri non trovano.
Marcus resta affascinato da quel caso assai complesso ma resta spaventato da quello che gli indizi gli lasciano capire. La vittima non è la sola. Presto ne salteranno fuori altre. E come lui aveva predetto, nelle isole norvegesi dove vive iniziano ad avvenire misteriosi e brutali omicidi. Qualcosa di terribile è nascosto nel freddo scandinavo, qualcosa che esige sangue umano come tributo. Ma come riuscire ad acchiappare un mostro simile?
Mentre Marcus indaga, conoscerà Valentina una giovane ricaercatrice di origine italiana che trascorre molto tempo tra i canali e le isole e che conosce quel territorio meglio dei nativi stessi. L’arrivo di Valentina rende le cose più complicate però. E da cacciatore, Marcus diventa la preda.
Adrenalinico ed emozionante fin dalla prima pagina, Trappola d’Aria, è un libro estremamente coinvolgente. Una volta che inizi a leggerlo, smettere è quasi impossibile. Giuseppe Festa, l’autore di questa storia che ha dell’incredibile, riesce a mescolare benissimo gli elementi del noir e del thriller. Questa narrazione equlibrata e spontanea si discosta tantissimo da quello che è lo stile adottato dai vari giallisti italiani, tanto che in alcuni momenti ho dimenticato chi fosse l’autore e pensavo di avere tra le mani un nuovo trhille americano o tedesco (Mi ha sorpreso l’ambientazione così lontana e precisa nella descrizione come la mancanza di tratti tipici alla scrittura del giallo italiano. Sia chiaro, non significa che i giallisti italiani facciano schifo, assolutamente non penso una cosa simile, ma hanno tutti uno stile facilmente riconsocibile e comune. Festa no.)
Il viaggio nell’oscurità (che è stata assieme metaforica della malvagità umana ma anche del paesaggio cupo della Norvegia) mi ha lasciato un senso di piacevole inquietudine senza risultare esagerato. Marcus è un protagonista che convince, estremamente umano ed estremamente coinvolgente. Si apprezza di lui l’intelligenza raffinata e lo spirito pronto assieme alla fragilità e alla sua ricerca di una pace che possa renderlo nuovamente tutto di un pezzo (metaforicamente e fisicamente).
Non sono mancate scene forti e di suspance in cui le mie più rosee previsioni sono state messe duramente alla prova. Un altro punto a favore dell’autore che non rende ila sua trama scontata o facilmente districabile.
Se state cercando un buon libro che possa soddisfarvi, vi assicuro che questo fa al caso vostro.
Festa Giuseppe ha una scrittura che da dipendenza e io ne voglio ancora.