Autore: dorte hansen
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Fazi
Genere: Romanzo drammatico
Traduttore: T.Ciuffoletti
Pagine: 280
Prezzo: 18.50
Ingwell Feddersen da molto tempo lavora come archeologo. Ha lasciato il suo paese molto tempo fa e si è trasferito a Kiel dove trascorre la sua esistenza con una certa tranquillità. Ma Brinkebull, il piccolo villaggio a Nord nella provincia olandese della Frisia, reclama Ingwell. Lui in quel luogo ci è nato e ci è cresciuto e lì vivono ancora gli unici parenti che gli sono rimasti, i genitori di sua madre. Sua madre, la donna che lo ha messo al mondo e di cui Ingwell non sa molto. A crescerlo, sono stati i nonni materni che lo hanno trattato come fosse loro, amandolo e cercando di dargli la vita migliore che potessero permettergli. Ma soprattutto, cercando di dargli una vita normale, lontano dallo stigma e dalla reputazione che ancora perseguitava la madre di Ingwell. Quando quest’ultimo scopre che i suoi unici parenti ancora in vita, che si apprestano a celebrare il 70 anno di matrimonio assieme, sono molto malati, decide di prendere un anno sabbatico dalla sua attività di archeologo e di andare ad assisterli. Il suo rientro nel villaggio natio non è completamente indolore. Molte cose sono cambiate nella vita della città, nei suoi abitanti, nelle abitudini. Ma molte cose cambieranno anche per Ingwell e per la sua vita.
Tornare a casa non è mai semplice. Qualsiasi viaggio si decida di intraprendere, qualsiasi sia la situazione che ci ha portato fuori da quella porta, il rientro porta sempre con sé una sensazione dolceamara. Una situazione simile mi è capitata durante la lettura di Tornare a casa di Dorte Hansen. A differenza di altri romanzi, questo libro non ha rappresentato una lettura semplice. Non so cosa mi abbia lasciato quel melanconico velo addosso. Forse lo stile freddo e pesante come i paesaggi del nord, forse il peso schiacciante dei ricordi che venivano presentati oppure il cambiamento che permeava ogni cosa facendo sentire me lettore spaesato e incerto ha contribuito a questo senso di incertezza che mi ha accompagnato dall’inizio alla fine.
Ma, malgrado l’incedere incerto della lettura, questo è un libro che si finisce per apprezzare in pieno anche grazie agli spunti e alle tematiche che l’autore riporta come la perdita del piccolo mondo rurale, il tramonto delle abitudine del passato e il cambiamento che incalza e che rende il ritrmo e la vita più veloce per tutti.
Ma non solo. Anche la terra e la natura stessa desiderano farsi vedere dal lettore, cercando un proprio spazio per sensibilizzare gli animi e ricordare che anche questo pianeta è una casa a cui tornare.