
Autore: Rosoff Meg
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Fanucci
Genere: Romanzo
Pagine: 243
Prezzo: 9.90
Vi siete mai chiesti perché al mondo vi siano uragani, inondazioni dagli effetti cataclismici e altri dirompenti fenomeni naturali dalla portata spesso catastrofica? Se credete che il global warming sia solo una leggenda e siete troppo scettici per credere che tutto rientri in un segreto, incomprensibile piano divino, allora forse potete fidarvi di Meg Rosoff, scrittrice e pubblicitaria nata a Boston nel 1956 ma residente a Londra da quasi vent’anni. Nel suo estroso e scoppiettante romanzo “Se fossi Dio”, pubblicato da Fanucci nella collana “Teens”, la risposta è molto semplice: Dio è un adolescente capriccioso e arrabbiato!
Proprio così: Bob è solo in apparenza un ragazzo come gli altri, con un nome del tutto comune e con ordinarie, quasi banali problematiche adolescenziali. In realtà, è stato scelto per essere la Guida (quella con la “G” maiuscola) del povero pianeta Terra, dove tutto ciò che è dritto spesso diventa storto e gli abitanti non sembrano certo i più felici del cosmo. La ragione? Bob è un dio molto distratto e delle sue creature poco gli importa: è egoista fino all’eccesso, incline agli sbalzi di umore come ogni adolescente che si rispetti, ribelle ma allo stesso tempo indolente e irresponsabile. Quando si innamora (e capita spesso), fa abbattere tifoni sulle città inermi o le inonda con lunghi, infiniti monsoni tropicali, magari scatenandoli nel bel mezzo di un gelido inverno.
Eterno e immortale, il suo solo problema è la noia: per questo, quando si accorge di una giovane e bella creatura di nome Lucy, modesta fanciulla che lavora con grande serietà ed entusiasmo allo zoo comunale, il pianeta finisce per l’ennesima volta preda di incredibili avvenimenti. Tempeste, onde giganti e altri cataclismi non sono che la prova, per Bob, del suo grande amore per la nuova prescelta.
A contrastare la sua emotività senza freni, per fortuna, c’è Mister B: da secoli (e non è un modo di dire) suo fedele assistente, lavora infaticabilmente ogni giorno a innumerevoli progetti di salvezza. Seduto a una scrivania come un qualsiasi funzionario, scartabella fascicoli fitti di preghiere, invocazioni e richieste di ogni genere, inviate a Dio da miliardi di esseri umani desiderosi di ottenere aiuto per sé e per le persone amate. E, siccome Bob ha sempre altro per la testa, tocca a lui cercare di rispondere a tutti: un’impresa quasi impossibile, che spesso lo fa disperare.
Bob ha anche una madre, Mona, non sempre in grado di porre limite alle tendenze megalomani del figlio (sempre che per Dio di megalomania si possa parlare). Per di più, è anche dedita al gioco: proprio per una scommessa persa, rischia di dare in pasto al terribile e crudele Hed (sorta di divinità minore ma non per questo meno potente) il piccolo animale domestico di Bob, Eck. Sarà la figlia di Hed, la splendida Estelle, a cercare di salvargli le penne, commossa dalla tenerezza di questa bizzarra forma di cucciolo-pinguino.
La fantasia, come si deduce dalla trama, di certo non manca: a tratti, le scene sfiorano il grottesco e il lettore non vede l’ora di liberarsi di un mondo tanto balzano, se non altro sperando di vedere, nel finale, un minimo di ordine scaturire da tanto caos. Lucy e Bob, poi, sono una coppia decisamente insolita e, al di là della ovvia perfezione dei loro appuntamenti, durante i quali il cielo non manca mai di far piovere puntuali e imperdibili stelle cadenti, non sembrano avere molto da dirsi e da dire.
Meg Rosoff riesce, però, a dosare bene gli elementi della storia e ad a evitare uno sviluppo della trama scontato, donando un colpo di scena ai lettori nelle ultime pagine. Nemmeno la scrittura lascia a desiderare, perché per quanto giornalistica e semplice come quella che contraddistingue la maggioranza dei libri di oggi, specie se rivolti ai più giovani, è sempre ben curata e carica di forza espressiva.
Forse, è anche per questo che il romanzo ha avuto un grande successo, nonostante le accuse di blasfemia ricevute in Inghilterra dalla sua autrice, la quale si è difesa dicendo che questo non era assolutamente il suo intento. Del resto, nonostante tutta la storia sembri un puro gioco di immaginazione, in parte si dà anche voce ai dubbi degli adolescenti, cercando di soddisfarli in chiave ironico-grottesca, senza però mai svalutare l’importanza dei sentimenti e delle relazioni col prossimo. Il senso della responsabilità verso gli altri, del resto, fa da filo conduttore di tutte le vicende e gli effetti di un mondo abbandonato all’egoismo sono ben evidenti, anche se la scrittrice si tiene saggiamente lontana dall’impartire qualsivoglia lezioncina morale, almeno esplicita.
Romanzo curioso e divertente, con qualche impennata di lirismo verso il finale, mi sento di consigliare questo libro sia ai ‘teens’ cui la collana si rivolge sia ai lettori adulti dalla mente aperta, che vogliano passare qualche ora in modo piacevole con una stramba ma al contempo vivace lettura.