Autore: Lorenza Foschini
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: La nave di Teseo
Genere: saggistica
Pagine: 266
Prezzo: € 20,00
Quando trent’anni fa in un cinema romano vidi Morte di un matematico napoletano, il primo film di Mario Martone, rimasi impressionato dalla figura di Renato Caccioppoli.
La pellicola racconta l’ultima settimana di vita del grande matematico, uno degli intellettuali e uomini più eccentrici che siano mai esistiti, un autentico dandy che finì tragicamente la sua vita, così come l’aveva vissuta con un’inquietudine addosso.
Adesso ritrovo Renato Caccioppoli in L’attrito della vita. Indagine su Renato Cacciopoli matematico napoletano, il bel libro di Lorenza Foschini.
Per la Foschini Renato Caccioppoli è soprattutto una questione di famiglia. Infatti sua madre si chiama Isabella Caccioppoli e la parentela è garantita.
L’autrice sfoglia l’album di famiglia e ricostruisce con una scrittura calda e intensa la vita straordinaria di Renato, personalità complessa, uomo fuori dal comune che non sopportava la stupidità, il banale e l’ovvio.
Il grande matematico, uno dei più importanti del Novecento, che considerava la matematica una poesia, un uomo colto appassionato di musica che amava i poeti maledetti e con loro i fiori del male e tutte le stagioni all’inferno della vita.
«Nessuno è mai riuscito a penetrare nel suo mondo interiore. L’universo insondabile del suo genio resterà per sempre un mistero» scrive Lorenza Foschini sottolineando che non si può non considerare l’opera di Caccioppoli rimuovendo la sua inquietudine esistenziale che segna sempre il suo percorso scientifico e umano.
Libertario, antifascista, anticonformista con il suo carisma è stato il punto di riferimento per una generazione e per il popolo napoletano che adorava la sua eccentricità.
Nella Napoli della seconda guerra mondiale la sua immagine sarà mito per sempre nella memoria della città. Incanterà con il suo eloquio André Gide, Pablo Neruda, il suo fascino conquisterà Alberto Moravia e Eduardo De Filippo e Benedetto Croce.
Scrive di lui Ermanno Rea: «Caccioppoli è un istintivo, uno che vive delle sue contraddizioni, con un rapporto critico rispetto al partito, vissuto né come chiesa né come inferno. Non appartiene né al genere degli affermativi né degli ortodossi. Vive dei suoi dubbi».
Lorenza Foschini entra nel cuore intimo della personalità complessa del genio Renato Cacciopoli e scrive che tutta la sua vita è stata una vana, disperata ricerca. Ricerca di risultati, di traguardi, di scoperte, di piacere, perfino di gioia. Sempre teso ad afferrare una verità che sapeva quanto potesse essere effimera, fuggevole, passibile di smentite.
Renato Caccioppoli è giunto molto presto alla consapevolezza che la percezione del tutto, inevitabilmente conduce al nulla.
Come il suo amato Rimbaud, in virtù di tutto questo, anche lui ha sentito addosso la necessità di uscire da se stesso.
Renato Caccioppoli con il suo inane tentativo di serietà (il genio matematico, l’uomo inquieto, la personalità ecclettica e irriverente fuori dal comune) appartiene davvero alla leggenda.
Lorenza Foschini con la sua indagine quella leggenda ce la restituisce con un racconto appassionato e noi leggendo queste pagine capiamo quando ancora oggi sia fitto il mistero intorno al pianeta Renato Caccioppoli.
La scrittrice e amica Paola Masino in una lettera a sua madre così scrive di Renato Caccioppoli dopo averlo incontrato: «È un uomo eccezionale, che non riesce a resistere all’attrito della vita, e che non fa più nulla per vivere».
L’8 maggio 1959 si uccide sparandosi un colpo di pistola alla nuca, ma il suo genio ancora oggi resta un mistero affascinante da attraversare.