Questa notte è la mia – Alberto Damilano

Autore: Alberto Damilano
Titolo: Questa notte è la mia
Editore: Longanesi
Numero pagine: 254
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo di copertina: 14,90 €

Andrea è un giornalista che a quarant’anni scopre di essere malato. Piano piano perde l’uso dei piedi, delle gambe, delle mani ma non ha intenzione di lasciare che la malattia gli tolga più di quello che già si prende con prepotenza e velocità. Nel momento in cui sembra che tutto sia perduto, Andrea inizia a vivere come avrebbe sempre voluto, un periodo che più di tutti gli stravolgerà l’esistenza: si trova coinvolto in un’indagine pericolosa, iniziata dal suo collega Francesco.

I due giornalisti vivono momenti frenetici e pieni di rischi che li legheranno per sempre e che sono solo l’inizio di tutto quello che dovranno affrontare insieme. Tutti questi cambiamenti portano Andrea a fare nuove importanti conoscenze, a rivalutare le vecchie amicizie e relazioni, a guardare gli altri con occhi nuovi. Ma ognuno vive la malattia in modo diverso e la vita, di colpi di scena, ne ha in serbo tanti e per tutti.

Gramellini ha commentato così questo romanzo: “Credevo di leggere il racconto di una malattia e invece ho trovato una cura”. Frase perfetta: non avevo mai letto un libro in cui la malattia fosse il punto di partenza per qualcosa di nuovo, che porta a vivere davvero, senza se e senza ma. Gli unici limiti imposti sono quelli fisici, a prima vista i più difficili da superare, ma che, in realtà, possono sbloccare quelli che gli uomini si impongono per paura o per insicurezza.

Andrea è un protagonista insolito e gli altri personaggi non sono da meno. Un difetto che a mio parere rallenta il ritmo della storia è il linguaggio un po’ troppo pretenzioso, forzato, che talvolta non lascia scorrere gli occhi e la mente in modo fluido tra le pagine.
Nonostante ciò vale la pena leggere questo romanzo, capace di far riflettere sulla vita di ogni lettore.“Che cos’è che ti fa meno paura?”“Meno paura?”“Certo, il terrore mica lo controlli. Se invece guardi in faccia quello che ti spaventa di meno, puoi pensare di affrontarlo, un passo alla volta, fino a sentire che è qualcosa con cui puoi convivere”.

 

 
 

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