Autore: Suzsy Galluzzo
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Narrativa, romanzo sentimenatale, romanzo-diario
Pagine: 268
Prezzo: 16.00
Alcuni dolori non passano mai. Michela ne sa qualcosa, non si è mai ripresa del tutto dalla morte della madre anche se sono passati quasi quindici anni. La donna per lei era un grande punto di riferimento non solo per il legame affettivo che le univa ma anche per tutti quei piccoli rituali che animavano la loro routine.
Michela è mamma a sua volta. Sposata con Aurelio (un brillante cardiochirurgo) ha con lui una bambina che per Michela è tutto: Ilaria. I rapporti tra Aurelio e Michela non sono dei più idilliaci e, forse per questo, Michela investe molto sulla sua relazione con la tredicenne Ilaria che è molto portata per lo sport ma molto poco per lo studio, finendo spesso per deludere il padre che la vuole eccellente in ogni disciplina. La vita, difficile e dolorosa di Michela, è segnata dai dolori e da qualcosa di nascosto e Ilaria sembra essere il solo raggio di sole nella vita della donna. Almeno fino a quando a causa di un (quasi) incidente in cui Ilaria rischia la vita, il rapporto tra le due si incrina fino a sembrare irreparabile.
Ilaria accusa la madre di negligenza e cerca ogni scusa possibile per stare il meno possibile con Michela, scappando di casa e rifugiandosi lontano dalla madre facendola soffrire immensamente. I momenti assieme diventano difficili. Aurelio non viene più visto dalla ragazza come un uomo severo ma come il complice che si interessa a lei, mentre la madre è sempre carente in tutto agli occhi della ragazza e ogni scusa è un pretesto per attaccarla.
Il tempo passa, le ferite aumentano e diminuiscono, se ne creano di nuove e il rapporto tra Michela e Ilaria si trasforma. Ma, cosa più importante, sarà Michela stessa a cambiare.
Quello che non sai è stata una lettura davvero complicata. Il libro, di cui vi parlerò a breve, è estremamente particolare quanto bello. La sua lettura è stata molto intensa e, quasi, dolorosa sia per l’argomento trattato sia per il momento personale in cui mi trovo a vivere. Susy Galluzzo scrive con una delicata bellezza che è carica di sentimento e riesce ad arrivare lontano nel cuore del lettore. ho letto questo libro 2 volte in una settimana e, non mi vergogno a dirlo, ho pianto tutte le mie lacrime. I libri che riescono a coinvolgere così tanto il lettore sono pochissimi e quando capita di leggerli sono delle scoperte davvero eccezionali.
La storia viene presentata dal punto di vista di Michela che parla alla madre scomparsa in un lungo dialogo un misto tra la lettera, la pagina di diario e la conversazione vera e propria) di tutto ciò che le accade. Michela racconta il suo passato, le sue gioie e i suoi fallimenti, i suoi insuccessi e quella inavvicinabile e insuperabile barriera che la separa sempre di più da Ilaria. In ogni riga si può sentire l’amarezza che la donna prova nel non riuscire a far capire alla figlia l’amore che prova per lei e allo stesso tempo si percepisce la durezza cieca e sorda di Ilaria che non perdona, che non si avvicina a Michela. E quanto poco basterebbe a Michela per essere felice.
La storia presenta anche personaggi complessi come Aurelio e Matilde (la madre di lui) che sono un crudele specchio dei fallimenti di Michela, un rimprovero vivente che cercano di spezzare l’animo della donna, già profondamente offeso dalle ingiustizie della vita. Ma mai piegato.
Quello che non sai non racconta solo della genitorialità e delle paure (o delle complessità) che questa situazione porta con sé, ma racconta anche dell’essere donna, dell’essere moglie e dell’essere lavoratrice spesso umiliata e sottovalutata per le scelte fatte. Ma parla anche di coraggio, di rivalsa e del volersi bene.
Un volersi bene che affonda proprio in quella genitorialità affettuosa che Michela ha ricevuto ma si trova impossibilitata a dare. mi piace pensare che, forse, la mamma di Michela non l’ha mai lasciata davvero, che forse quelle parole le ha sentite tutte e alla fine è lei, l’invisibile personaggio muto, che ha tenuto per tutto quel cammino lunghissimo la mano di Michela che la aiuta a trovare la forza di riuscire a fare quello che farà.
Ho trovato questo romanzo eccellente. non solo per lo stile narrativo che è scorrevole e rapido, tanto che non ci si accorge delle pagine che passano a una velocità quasi delirante, ma anche per l’originalità e la delicatezza con cui viene raccontata la vicenda.
una storia che mi ha colpito moltissimo, anche per la sua estrema profondità che si sposa benissimo a una delicatezza rara e affascinante e che ha trasformato questa in una delle letture più belle della mia vita.
e, di sicuro, in qualcosa che non dimenticherò MAI.