
Autore: Blair Tony, Christopher Hitchens
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Piemme editore
Traduttore: Bruno Ballardini
Pagine: 87
Prezzo: 10
Al centro di quest’opera si trova il tema della religione affrontato nella forma del dibattito da due influenti personalità del contesto politico/culturale odierno: Christopher Hitchens giornalista e saggista scomparso nel 2011 e Tony Blair primo ministro del Regno Unito dal 1997 al 2007 convertitosi al cattolicesimo al termine del mandato. Il tema molto controverso e ai nostri giorni piuttosto banalizzato con luoghi comuni o argomentazioni abusate è in queste pagine trattato con intelligenza e in modo provocatorio. La domanda dalla quale prende avvio la discussione e attorno a cui si articolano le risposte è se la religione possa essere uno strumento di bene nel mondo. La tesi centrale di Christopher Hitchens , che in questo “ Processo a Dio” veste i panni dell’accusa è, pur non negando l’esistenza di una dimensione spirituale e soprannaturale, che la religione abbia una portata negativa, renda schiavi, sia motivo di divisione e soprattutto faccia leva sulla credulità del genere umano anziché sulla sua capacità critica. E’ proprio quest’ultimo punto quello che sembra maggiormente interessare Christopher Hitchens: “ La religione- come ogni forma di fideismo- è una resa della ragione alla fede”. A suo avviso bisogna : “ limitare la presa della religione sulla mente delle persone”, ritiene necessario, oggi più che mai, un sempre maggiore secolarismo e vede nell’umanesimo la nostra unica possibilità di “salvezza” . Tony Blair pone a fondamento della sua difesa la capacità della fede di ispirare atti straordinari, di essere spinta per gli individui a diventare migliori. “Sovente le persone sono ispirate a fare del bene da ciò che mi pare essere la vera ‘essenza della fede’ che è [ …] una base comune a tutte le grandi religioni, ovvero: servire e amare Dio servendo e amando i propri simili”. Rispondendo poi ad uno degli argomenti del suo “antagonista”, Blair afferma di non sentirsi affatto un soggetto reso schiavo e represso dalla fede , ma che al contrario grazie ad essa esprime al meglio la parte buona e luminosa della sua umanità . Vengono poi poste ai due relatori differenti domande attinenti ad altri interessanti aspetti della questione religiosa, due tra tutti : la capacità della religione di creare comunità e l’ingerenza di questa nella vita politica. Nonostante la complessità della materia, il libro è estremamente stimolante e di facile lettura. I due “avversari” espongono le loro posizioni in termini chiari, sintetici, spesso avvalendosi di esempi noti e meno noti tratti da vicende storiche attuali e offrendo anche spunti bibliografici molto interessanti. E’ sicuramente un’opera utile come punto di partenza per iniziare a scoprire e ad esplorare un tema affascinante e inesauribile quale è quello religioso.
“E’ la prima materia di carattere culturale maneggiata dall’umanità, in effetti. I primi testi scritti affrontavano l’argomento religioso. Prima della filosofia, della cosmologia, della medicina e di qualsiasi altra disciplina, c’è stata la religione. Non ci si può stancare di un argomento tanto vario ed esteso” (C.Hitchens)