Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Lorenzo Flabbi
Pagine: 247
Prezzo: €21,00
Annie Ernaux alla fine degli anni Ottanta intrattiene una relazione amorosa con S., un diplomatico sovietico conosciuto a Leningrado.
La relazione continua in Francia per un anno.
A quella travolgente passione amorosa e a tutte le sue ossessioni, la scrittrice premio Nobel dedica Perdersi un romanzo che si avvale di una forma diaristica in cui Ernaux senza vergogna e senza alcuna inibizione si mette a nudo e racconta gli aspetti più intimi di quell’amore, vissuto nella sua scabrosa totalità.
La scrittrice decide di non censurarsi, liberamente annota sul suo diario, prima che divenga romanzo, il trasporto emotivo per S. Ricorre alla scrittura per riempire i vuoti e dare a chi leggerà il resoconto nudo di quella passione tra erotismo e stati d’animo.
«Stendo il bilancio di tutto ciò che ho fatto da allora. Mi fa orrore che la vita sia questo accumulo di incombenze, di azioni insulse, pesanti a tratti punteggiate da momenti intensi, fuori dal tempo. Sopporto soltanto due cose al mondo: l’amore e la scrittura, il resto è buio. Stasera non ho né l’una né l’altra».
Annie davanti al telefono, in attesa che S. chiami per fissare il prossimo appuntamento.
Attesa che aumenta il desiderio e alimenta nell’erotismo tutti gli aspetti di una relazione che non potrà fare a meno delle ossessioni amorose.
«Io lo amo con tutto il mio vuoto» scrive la donna sul diario mentre attende che quel maledetto telefono squilli.
Non resta che la scrittura in quei momenti, l’unica e autentica lezione morale che con le sue parole serve a riempire il vuoto e i vuoti.
«Io non sono una scrittrice, io scrivo poi vivo».
Perdersi è prima di tutto un racconto in presa diretta in cui Annie Enaux scrive la sua storia d’amore e in un giro infinito dove è bandito il pudore vive e la fa rivivere nei suoi libri, con la consapevolezza che per toccare il fondo della tristezza bisogna prima toccare il colmo della felicità.
Annie la storia con S. la vive come un’assoluta stagione totale d’amore pur sapendo che a tutta questa passione subentrerà il disincanto e la disillusione del distacco che significherà la fine dell’amore erotico e passionale in un disamore che le circostanze non potranno evitare.
«Non sono nemmeno più sicura che la libertà esista nella scrittura, mi chiedo anzi se quest’ultima non sia il dominio della peggiore alienazione, il luogo in cui ritorna il passato, e con esso gli orrori del vissuto. Ma in compenso il risultato, il libro può funzionare come strumento di libertà per gli altri».
Ma ad Annie dopo resta solo la scrittura che è il mondo migliore per reimpiegare il tempo dopo il travolgimento della passione amorosa della sua appassionata storia erotica e sentimentale con S.
Perdersi nelle parole è l’unica cosa che resta da fare per non rinunciare facilmente a lui e al suo ricordo.
Adesso per Annie Ernaux vivere significa scrivere ed è giusto che quel diario (che dall’inizio alla fine è un grido di passione e di dolore)diventi un libro. Perché solo la scrittura può essere in grado, senza censure e senza provare vergogna, di aiutarla a comprendere ciò che ora vive e quello che ha vissuto, amando senza inibizioni.