E’ sempre emozionante assistere alla nascita di un Premio Letterario, conoscere la memoria di cui il premio si fa vettore, aprire una finestra verso la narrativa italiana, spesso più giovane, fresca e non ancora affermata. E’ questo uno degli intenti del nascente Premio Letterario Hermann Geiger che venerdì 21 giugno, nella sala conferenze della Fondazione Geiger in Cecina (Li), ha inaugurato ufficialmente la sua prima edizione. Il Premio, intitolato al farmacista e omeopata svizzero Hermann Geiger cui si deve un’importante attività imprenditoriale in campo farmaceutico, estesa nel corso di quasi tutto il ‘900 ad un ambito di diffusione internazionale, si rivolge alle opere prime di narrativa, romanzi e raccolte di racconti ed è una delle grandi novità del prossimo “CecinAutori – Festival della letteratura, delle arti e dello spettacolo”, ideale prosecuzione di “Un Parco di Autori – Festival letterario della Costa Etrusca”. Viene organizzato dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger con la direzione artistica di Alessandro Schiavetti, il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Cecina e media partner Radio Toscana. Due le date importanti del Premio: il prossimo 26 luglio quando sarà proclamato il vincitore e il 4 agosto quando il premio sarà consegnato proprio nell’ultima giornata del festival.
Fra i tanti lavori provenienti dalle più importanti case editrici italiane, venerdì sono state selezionate sei opere finaliste: il “Colore del vetro” di Francesco Caringella, Robin Edizioni, “La fine dell’altro mondo”di Filippo D’Angelo, Edizioni Minimum Fax, “La marcatura della regina” di Giovanni Di Giamberardino, Edizioni Socrates, “E i bambini osservano muti”di Giuseppe Marotta, Edizioni Corbaccio, “Atletico minaccia Football Club” di Marco Marsullo, Giulio Einaudi Editore , “La conservazione metodica del dolore”di Ivano Porpora, Giulio Einaudi Editore.
Il criterio di selezione seguito dalla giuria (Giuseppe Panella presidente, critico letterario e ricercatore universitario presso la Scuola Normale di Pisa, Fabio Canessa, giornalista e critico cinematografico, Pasquale Di Paolo, libraio e animatore culturale, titolare della Libreria Belforte di Livorno, Elisabetta Falleni, libraia presso la Libreria Lucarelli di Cecina, Giovanni Pelosini, scrittore e insegnante, Elena Torre giornalista e scrittrice) così come indicato anche dal Presidente di giuria è stato “quello di privilegiare non tanto l’età anagrafica, quanto l’età dello spirito, la capacità, la creatività e l’innovazione della scrittura e del racconto”. I sei romanzi della prima selezione rispecchiano perfettamente queste caratteristiche. Il Presidente ha anche aggiunto:“Sono libri scritti da autori che cercano di innovare nel mare magnum della narrativa italiana, e anche di introdurre motivi nuovi al di là della semplice storia o personale, di formazione o troppo di genere, nel tentativo anche di ridare slancio e vigore ad una lingua troppo appiattita su un linguaggio giornalistico e televisivo. Si tratta di autori esordienti tutt’altro che sprovveduti perché persone che si sono già fatte le ossa nei blog letterari o nelle riviste e che hanno deciso poi di fare il grande passo nella narrativa”.
Lunga vita, dunque, al Premio Letterario Hermann Geiger.