
Autore: Anna Martellato
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: giunti
Pagine: 304
Prezzo: 18,00 €
Zoe è una ventisettenne decisa e ambiziosa, che ha investito tanto nel suo lavoro di organizzatrice di eventi. Precisa e determinata, nel lavoro non si risparmia: si faceva in quattro, era iperattiva, sfrecciava come un’ape impazzita, il tempo non esisteva e al lavoro ci pensava anche di notte. (p.25) Il suo obiettivo è quello di diventare responsabile degli eventi nell’agenzia in cui lavora, e la grande inaugurazione della quale si sta occupando è l’occasione per dimostrare che è lei la persona giusta per quel posto, lei, e non Nicolò, il collega tanto amato da tutti quanto detestato da Zoe. Finalmente mancava tanto così, dopo tutti gli sforzi, le notti in bianco, le corse contro il tempo, e l’impegno senza orari (P. 261): per questo, quando una mattina si ritrova fra le mani un test di gravidanza positivo, il mondo le crolla addosso. È incinta. E, per di più, il padre è un uomo non disponibile. Zoe è sconvolta: è il momento sbagliato e non se la sente di diventare madre, convinta com’è che un bimbo le rovinerebbe la vita, e lei la rovinerebbe a lui. C’è solo una persona alla quale può rivelare le sue paure: nonna Anna, da sempre la sua confidente del cuore. Quella nonna forte e ironica, saggia e un po’anticonformista che ha sempre le parole giuste per confortarla, per aiutarla a trovare la strada. E anche questa volta le parole di nonna Anna apriranno il cuore a Zoe, trasportandola lontano nello spazio e nel tempo, e precisamente a Rodi, l’isola fiorita dalla quale proviene Anna. Qui, fra i cortili profumati e giardini rigogliosi, la nonna condurrà Zoe tra lontani ricordi: anche Anna ha un segreto da confidarle, che risale al settembre del 1943, quando la guerra devastò l’isola, cambiando per sempre il destino della sua famiglia.
Romanzo toccante e intimo, “La prima ora del giorno” è un’interessante esordio letterario. Una bella storia tutta al femminile nella quale si intrecciano e si confrontano le vite di nonna e nipote, così diverse, ma così vicine, unite da un legame profondo e viscerale. Interessante lo scambio continuo tra i due piani temporali, il presente di Zoe, grigio e trafelato, fatto di serate davanti al computer e di rapporti umani sfuggenti e poco costruiti, si contrappone al passato coloratissimo della nonna, in un’isola che, nonostante la devastazione della guerra, mantiene un grande fascino. L’autrice riesce abilmente a bilanciare i fatti e gli avvenimenti storici con la narrazione e la trama non è per nulla appesantita dalla tematica storica, anzi, ne viene arricchita.
La prosa dell’autrice è elegante, evocativa, soprattutto nelle descrizioni dell’isola di Rodi, carica di fascino: passaggi che vanno letti con cura e assaporati. Il vero fulcro del romanzo sono i sentimenti e le relazioni familiari, e, non da ultimo, la ricerca della propria strada. Zoe sarà capace di mettersi in discussione? A volte quelle che ci sembrano certezze sono solo delle zavorre che non ci fanno prendere il volo, e il cammino non è sempre semplice. “Perché per quanto cercherai, non troverai mai la tua strada se prima non trovi una cosa, una cosa soltanto. Te stessa”: per fortuna la nonna sa sempre dare un consiglio prezioso!