
Autore: Morrel David
Casa Editrice: Nord edizioni
Genere: Giallo & Thriller
Traduttore: Roberta Zuppet
Pagine: 369
Prezzo: 14.90 €
Londra, 1811. Il grigiore londinese viene scosso da due tremende carneficine che gettano tutta la popolazione nel panico e costringono la polizia ad un lavoro extra per catturare il colpevole e porre fine al clima di terrore. Nonostante le poche prove, viene arrestato un certo John Williams che, a pochi giorni dall’arresto, si impicca in prigione, senza che si possa stabilire se sia effettivamente lui il colpevole. Nessuno parla più di quei brutali omicidi, almeno fino al 1854.
“La sua peggior paura si stava avverando. Stava succedendo di nuovo. All’epoca erano stati commessi quattro assassinii in un negozio di maglieria, mentre stavolta le vittime erano cinque. Margaret non aveva dubbi che ci sarebbe stata un’altra carneficina ed era certa che avrebbe avuto luogo in una locanda, come quarantatré anni addietro. Era sicura anche di un’altra cosa: fra una strage e l’altra sarebbero passati meno di dodici giorni. E i crimini sarebbero stati più atroci” (pag. 164).
Londra, 1854. Nella capitale londinese arriva Thomas de Quincey, l’autore di “Confessioni di un oppiomane”, ma, soprattutto, del controverso libro “L’assassinio come una delle belle arti”, che racconta ed elogia l’opera compiuta da John Williams quarantatré anni prima. Con il suo arrivo gli omicidi ricominciano, esattamente identici ai precedenti. L’opinione pubblica pretende l’arresto di De Quincey, additato come l’assassino. Lo scrittore, insieme alla figlia e a un giovane detective, capisce che qualcuno sta cercando di incastrarlo e sa che l’unico modo per provare la sua innocenza è proprio quello di catturare questo brutale omicida.
David Morrell, padre di Rambo e vincitore di un Thriller Award nel 2009, ci offre un romanzo di indagine coinvolgente, che fino all’ultimo riesce a tenerci con il fiato sospeso. I suoi personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto De Quincey, di cui conosciamo ogni pensiero, compresi quelli indotti dal laudano, una droga che circolava molto a quell’epoca. Non sono soltanto i personaggi a coinvolgerci: ogni capitolo è introdotto da alcuni accenni storici, che ci portano a conoscere la Londra dell’Ottocento, divisa tra quartieri poveri e ricchi, in cui la ricca borghesia nascondeva i propri vizi e segreti dietro le spesse tende delle ville; una Londra ancora piccola, ma in continua espansione e sempre avvolta in quella nebbia che, come da tradizione, caratterizza da sempre la capitale inglese. Dal padre di Rambo non potevamo aspettarci altro che un thriller che emoziona, che coinvolge e che si legge tutto d’un fiato.