Il Parlamento ha dato oggi il via libera dopo il voto all’unanimità del Senato alle nuove norme che vietano il cumulo della gratuità nelle spese di spedizione con sconti oltre il 5%.
La legge intende, infatti, impedire che i grandi rivenditori online come appunto il gigante americano, mettano definitivamente in crisi il settore delle librerie, in crescente difficoltà.
Il testo, per il suo contenuto, prima dell’adozione definitiva, doveva essere sottoposto all’attenzione della Ue, secondo quanto prevedono le direttive in materia, perché la Commissione formulasse eventuali osservazioni ed escludesse il rischio di “ingiustificate barriere commerciali tra Stati membri”. Il testo è stato inviato a Bruxelles solo il 16 gennaio scorso, dopo l’approvazione in Senato. Secondo la giurisprudenza della Corte europea, il mancato rispetto di questo passaggio avrebbe comportato l’inapplicabilità della disposizione. Per evitare tutto questo, il governo prima del voto dell’Assemblea ha quindi fatto approvare un emendamento che ha modificato leggermente il testo e comportato una seconda lettura in Senato.
Ancora una volta la Francia, per tutelare le proprie industrie dall’avanzata delle web company, ha in qualche modo bypassato la Commissione, com’è stato anche per i provvedimenti a tutela degli eBook.
“è un segnale dell’attaccamento profondo della nostra nazione ai libri e una testimonianza dell’idea che la Francia ha di sè stessa, della sua storia e del suo futuro” dice il ministro della Cultura Aurélie Filippeti (in foto), che ha più volte accusato la web company americana di dumping, cioè ricorrere a prezzi troppo bassi per colpire al cuore la concorrenza.
La Francia si era dotata nel 1981 di una legge sul prezzo unico del libro. A quell’epoca tuttavia il rischio per le librerie veniva dai best-sellers venduti nei supermercati e in altri simili contesti ma non era prevedibile lo sviluppo di internet e delle vendite online”.