
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 400
Prezzo: 19,00
Gianluca Mannari, per tutti Lupo, quasi quarantenne manager in un’industria del bolognese, nella vita ha le seguenti passioni: il buon vino – perfetta per lui l’enoteca di Tonino -, le canzoni – tutte, ma dipende dal momento -, e per finire i war games per i quali si reca con regolarità in Ludoteca. Gli risulta pertanto assai difficile convincere il vicequestore Masciadri, detto Rex come il famoso cane poliziotto per la sua tenacia, l’ispettrice Nina Bonacini e l’agente Santini, di non essere l’assassino dell’industriale di Sant’Angelo sul Reno Glauco Bonazzi dal momento che:
“L’avevano trovato le guide forestali di un parco poco distante … riparato dentro le rovine di una chiesa abbandonata … A terra era disegnato …un simbolo esoterico … e sul muro si poteva leggere la mia frase inferIVoluntas; … Inginocchiato … e legato alle panche …, ma non l’avevano ammazzato lì: prima era stato strangolato e poi trascinato in posizione.” ( p. 43)
InferIVoluntas è proprio la frase che Lupo si è inventato per la propria IV armata, un’armata persa nello spazio e al centro della trama del war game che sta giocando. A conoscerla solo gli altri giocatori, pochi, e privi di alcun legame con il morto. Lupo, dunque, è in cima alla lista dei sospettati e stenta a credere che una cosa simile sia successa proprio a lui che di difetti ne avrà tanti, ma mai si sognerebbe di far fuori un perfetto sconosciuto. Oltretutto, il periodo per lui è tutt’altro che felice: gli anziani genitori intendono separarsi, la sorella Francesca che vive a Milano insiste perché Lupo li faccia ragionare, il suo capo Tinaglia lo tormenta con richieste assurde. E ora si trova l’ispettore Nina Bonacini appiccicata alle costole e ben intenzionata a dimostrare la sua colpevolezza. Non gli resta che un’unica cosa da fare: improvvisarsi detective e svolgere la sua personale indagine. Eccolo dunque a Sant’Angelo per farsi un’idea di chi era il morto. Qui conosce il padre di Glauco, Camillo Bonazzi e la sorella, la giovane Eva, bella, spregiudicata e decisamente pericolosa per il single Lupo. In parallelo, Nina e Masciadri seguono le loro piste incontrando il personale dell’azienda e la segretaria di Glauco, Giuseppina Fanti con la quale l’uomo aveva una relazione. È stato il marito di costei a uccidere il Bonazzi per gelosia? O non è forse il caso di seguire una vecchia pista bolognese legata a pratiche esoteriche? E che possibile legame esiste fra la terribile aggressione ai danni della prostituta Kamila e quanto accaduto a Sant’Angelo? Da qualsiasi parte si guardi, non c’è modo di venire a capo di questa assurda vicenda. Inutile dire che alla fine i nodi verranno al pettine non senza il contributo di Lupo il quale, nonostante la Bonacini e Masciadri tentino, per ovvi motivi, di tenerlo fuori dalle indagini, darà un sostanziale contributo alla risoluzione del caso – dei casi, in realtà, perché al primo morto ne seguiranno altri.
Ironico, sarcastico, graffiante, attento alla precisa scelta delle parole, ricercato nella descrizione del mondo interiore dei personaggi, sontuoso nelle descrizioni di luoghi e situazioni, questo giallo rappresenta l’esordio di Gianluca Gualducci nel variegato panorama dei polizieschi nostrani. Ci auguriamo di cuore e aspettiamo fiduciosi un seguito.