Autore: Joanne Huist Smith
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Romanzo
Traduttore: Elisa Ferrario
Pagine: 166
Prezzo: 14,90
Jo e i suoi tre figli hanno da pochi mesi perso il padre e questo sarà il primo Natale che passeranno senza di lui. La donna non ha voglia di festeggiare e non ha la forza di provare ad essere felice senza l’amato marito. Non ha ancora comprato l’albero e i regali, tirato fuori le scatole degli addobbi, non ha voglia di andare a fare compere e di cucinare tutte le tradizionali leccornie natalizie. Rick era l’anima della festa, adorava decorare l’albero e riunire tutti i parenti attorno ad una tavola imbandita: il dolore rende inconcepibile l’idea di festeggiare il Natale senza di lui, senza il suo contagioso entusiasmo ed il suo calore.
Jo si rende conto che la sua famiglia si sta sgretolando e che i suoi figli sono sempre più distanti da lei, piegati dalla sofferenza per la mancanza del padre, ma, nonostante sia sempre stata una madre attenta e protettiva, questa volta non riesce a trovare la forza di reagire.
Un giorno, finalmente, accade qualcosa capace di scuotere la famiglia dal doloroso torpore nel quale è caduta: esattamente tredici giorni prima di Natale, fuori dalla porta di casa viene lasciata in dono una stella di natale. La piantina è accompagnata da un biglietto che, parafrasando la canzone natalizia The twelve days of Christmas, annuncia l’arrivo di regali da parte dei “veri amici”. Il giorno successivo ecco arrivare un altro regalo, e quello dopo ancora un dono e così via fino al giorno di Natale… Ma chi sono i “veri amici”? Questi anonimi benefattori che, con i loro piccoli doni, hanno nuovamente risvegliato in questa famiglia la voglia di vivere? Cercare di risolvere il mistero sarà per Jo e i suoi figli l’occasione per guardarsi intorno, riscoprire l’affetto degli altri e trovare la voglia di accogliere il Natale con rinnovata gioia.
Una favola di Natale che parte da una storia vera e che dimostra, ancora una volta, come la vita sia piena di piacevoli sorprese. Un romanzo breve dolce e commuovente, capace di toccare l’animo per la sensibilità e la semplicità della storia raccontata. Si riflette sulla famiglia, sull’amicizia, sull’importanza di affrontare la vita anche quando sembra troppo doloroso guardare avanti. Calore familiare, atmosfera natalizia e piccoli, mai scontati, insegnamenti: saper donare è un dono, e niente è più prezioso di un sorriso e di una scintilla di vitalità, soprattutto quando si ritrova la voglia di ricominciare quando tutto sembra perso.
Stile scorrevole, parole che emozionano: Il tredicesimo dono si rivela una storia piena di affetto, capace toccare il cuore con una carezza, di commuovere e di spronarci a ritrovare lo spirito natalizio, la voglia di condividere dei momenti di gioia con le persone che amiamo. Fa piacere sapere che si tratta di un’esperienza di vita vissuta e che ci siano persone così sensibili nei confronti del prossimo, capaci con piccoli gesti di ridare fiducia e di testimoniare la forza dell’amore: “I nostri veri amici ci hanno dato gentilezza, non richiesta, ma disperatamente necessaria. I loro doni sono stati il segnale che i cocci della nostra famiglia potevano essere rimessi insieme con l’aiuto di chi ci sta intoro, dei parenti e dell’amore. Ci hanno restituito il Natale e ci hanno riunito. I nostri veri amici hanno spezzato la morsa del dolore e ci hanno fatto vivere una straordinaria esperienza durante le feste, che altrimenti sarebbero state molto tristi. Ci hanno dato la nostra personale leggenda natalizia, come l’ha chiamata Nick, un miracolo moderno. Non è poco, in soli dodici giorni!” (p. 154)