
Autore: Soler Antonio
Casa Editrice: Marco Tropea
Genere: Narrativa
Traduttore: Paola Tomasinelli
Pagine: 192
Prezzo: 14,50
Canada, Toronto, Hotel Regina. Un uomo anziano, solo e stanco, passa le giornate a lavorare dietro alla reception. Nessun barlume di vita attraversa quegli occhi, eppure la vita scorre dentro e fuori di lui: le passioni e i ricordi del passato affiorano ad ogni cenno del paesaggio, ad ogni mutamento di luce e ad ogni incontro casuale.
L’incontro di quel giorno ha però finalmente regalato un senso all’immobile attesa del vecchio. Un antico compagno, di rivoluzione e di vita, casualmente (o forse di proposito?) giunge all’Hotel Regina, e con sè porta una ventata di rimpianti, di odori, di ricordi di scene vissute forse in un’altra vita, tanto sono lontani e distanti. Ma il vecchio non ha costruito, in Canada, qualcosa che possa degnamente chiamarsi “vita”. Ha solo lasciato trascorrere il tempo, permettendo alla mente e ai pensieri di rimanere fissi su quegli intensi, dolorosi e bellissimi anni.
Spagna, franchismo, rivoluzione, compagni, sabotaggi ed esplosioni, ma soprattutto Vera, la donna che non è mai stata completamente sua, e Luis Bielsa, l’uomo che ha saputo invece allontanarla definitivamente da lui. Ora Bielsa è qui, all’Hotel Regina. Due uomini che sentono il peso del tempo sulle spalle, ma soprattutto sentono il peso di quello che sono stati e di quello che sono ora, incapaci di accettare la fine delle illusioni e delle speranze. Due nemici, soprattutto: il traditore e il tradito, il ricco e il povero, l’infiltrato e il galeotto: uno scontro quasi simbolico e ancestrale, di cui non ha importanza sapere chi ne uscirà vittorioso, ma che realizza il suo senso nel solo e unico momento dell’agnizione reciproca. Dopo nulla sarà più come prima.
La lentezza del ritmo narrativo e la focalizzazione sulla coscienza dei personaggi permettono una materializzazione interiore di questo scontro, il cui significato ultimo può probabilmente essere inteso in diversi modi. Il maestoso paesaggio canadese che fa da cornice alla vicenda entra in profondo dialogo con la coscienza del vecchio e segue, tavolta in splendida antitesi, i moti della sua anima; è qui che la prosa si eleva, tanto da assumere le sembianze della lirica.