Autore: Harris Joanne
Genere: Romanzo
Traduttore: Laura Grandi
Pagine: 443
Prezzo: 18.80 €
Vianne Rocher è tornata a Lansquenet. Sono passati otto anni da quando, bagagli in mano, lei, la piccola Anouk e il coniglio immaginario Pantoufle se ne sono andati, lasciandosi alle spalle la cioccolateria e il suo magico profumo di cacao, cannella a cardamomo.
Molte cose sono cambiate nella vita di Vianne: ora vive con Roux a Parigi, in una casa-barca, insieme alla figlia Anouk, ormai adolescente, e alla dolcissima Rosette, nata dall’amore con Roux. Una vita tranquilla, tra cioccolatini e qualche amico simpatico: cosa potrebbe desiderare di più? Bhe forse una brezza…una brezza lievissima. E così, quando il vento ricomincia a soffiare, una lettera misteriosa richiama Vianne a Lansquenet e la donna parte insieme alle due figlie.
Nel piccolo villaggio alcune cose sono cambiate: tanto per cominciare la cioccolateria non c’è più, e al suo posto c’è, o dovrei dire c’era, una scuola femminile musulmana. Sì, c’era, perché la scuola è stata bruciata, e il sospettato principale è proprio Monsieur le Curé, quel Francis Reynaud un tempo nemico giurato di Vianne. In effetti la grande novità in cui si imbatte Vianne è proprio la presenza di una comunità musulmana che, dapprima con discrezione, poi sempre con maggior sicurezza, si è installata sulle rive del Tannes. Il profumo delle spezie riempie l’aria, donne vestite di nero e a volto coperto camminano veloci tra le viuzze del paese dove è stato costruito addirittura un minareto. All’inizio la convivenza tra gli abitanti e la comunità musulmana era stata tranquilla, ma le incomprensioni dovute alle differenze culturali hanno alimentato l’ostilità e il pregiudizio, fino alla violenza e all’incendio.
Il curato è disperato e vuole a tutti i costi salvare il suo villaggio e dimostrare la propria estraneità ai fatti: per questo, ha bisogno dell’aiuto di Vianne. “Non ho mai fatto parte di una tribù. Questo mi dà una prospettiva diversa” (p. 131) pensa Vianne: e in effetti solo lei, che sa vedere oltre le apparenze, potrà scoprire cosa si cela dietro i volti velati dal niqab, ma soprattutto potrà cercare di capire la misteriosa e orgogliosa Inès. La magia del cioccolato l’aiuterà ancora?
Attesissimo seguito di Chocolat (1998), questo romanzo ci riporta nell’atmosfera del sud della Francia: buon cibo, serate conviviali e pettegolezzi, ma anche piccole grandi invidie ed incomprensioni che animano la vita di un villaggio. Elemento estremamente attuale è la storia della comunità islamica che si è insediata nel borgo: la difficoltà di comunicare, di capire e di accettare il nuovo vicino di casa è una realtà difficile con cui tutti noi ci scontriamo. L’autrice, con il suo tocco lieve ma profondo, indaga il tema della fede, della cultura e dell’appartenenza ad un popolo: “perché, alla fine, non è che tutti vogliono appartenere a qualche luogo, trovare il loro spazio perfetto nel mondo?”. (p.131)
Grandi interrogativi alla quale saprà forse rispondere Vianne, l’affascinante viaggiatrice nel tempo e nello spazio, la donna che sa vedere i colori delle persone, scoprire i segreti, guardare oltre la superficie…e che conosce la consolazione del “quadretto di cioccolato sulla lingua, la magia dell’infanzia che è un toccasana…”. (p.166)