Il carico da undici – Patrizia Violi

Titolo: Il carico da undici
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 345
Prezzo: € 18,00

Imola, 1979. Nella vecchia cava di gesso, un luogo non troppo lontano dal centro dove capita si appartino le coppiette, viene rinvenuto il cadavere malamente sepolto di una ragazza. Causa della morte un colpo alla tempia sinistra che ha prodotto una ferita lacero-contusa, un colpo sferrato con un oggetto pesante e acuminato che risulta introvabile. Questo è il caso che il maresciallo Raffaele Ponti e l’appuntato Marongiu devono risolvere incalzati dal loro capo, il tenente Rosati del comando di Bologna. La morta è la giovane, bella, ricca e viziata Moira Ravaglia, figlia di un noto concessionario d’auto locale, famosa per il suo carattere impossibile, la gran voglia di apparire e il desiderio di lanciarsi nel mondo della moda svincolandosi dai genitori. Chi può averla uccisa e perché? Questo si domandano fra le bancarelle del mercato, accanto alla Piazza dell’Orologio, le massaie e nei bar gli avventori imolesi, in una ridda di chiacchiere, supposizioni e pettegolezzi senza fine. 

Patrizia Violi mette in scena una divertente, triste, tortuosa e ben congegnata commedia nera con personaggi difficili da dimenticare. A cominciare da Lenin Aldovrandi, bello da levare il fiato, ma goffo, tonto e bugiardo con la testa piena di sogni di successo e ricchezza. Sua moglie Desi, insegnante al liceo e patita del jogging – forse una delle prime in Italia – che si pente amaramente di averlo sposato. Il cugino di Lenin, Attilio, fricchettone e giramondo. La giovane Gloria Ponti, figlia del maresciallo, innamorata persa di Vanes, suo compagno di scuola, che conosce da quando erano bambini, e piena di tutte le possibili paturnie che caratterizzano gli adolescenti. Il Verdura con il suo banchetto al mercato e l’aiutante Ivo. Gianfi Solaroli, proprietario della boutique più cara della città, in perenne lite con la prostituta Rosa che per dispetto staziona in perenne davanti al suo negozio. E poi alcuni personaggi del ricovero per anziani, con gli uomini dediti a interminabili partite a carte, farcite di insulti e litigi, nella sala dove Lenin gestisce il bar e dove, in un angolo, siede la Duchessa, un’incredibile anziana dal famoso passato. Il nipote di costei, Nanni Landolfi e tanti, tanti altri. Ma tutti, a vario titolo, coinvolti nella vicenda gialla narrata in questo libro. Incontriamo una provincia tutt’altro che addormentata dove da poco, nel nuovo circuito, ha debuttato il Gran Premio ‘Dino Ferrari’. Una provincia e una città che sperano di soppiantare Monza diventando il circuito ufficiale del Gran Premio d’Italia di Formula Uno, mentre intorno il mondo sta cambiando alla velocità della luce. Un bell’affresco di un’epoca e un noir che non delude.

Francesca Battistella

Francesca Battistella (Napoli, 1955) si è laureata in Antropologia Culturale nel 1979 alla Federico II di Napoli e ha conseguito un Master nella stessa materia presso la Auckland University, Nuova Zelanda, nel 1982. Ha lavorato come Lettrice d’Italiano e Storia Contemporanea nella stessa università nel 1983 e nel 1984. Tornata in Italia è stata traduttrice dal francese e dall’inglese per l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli e in seguito per dieci anni segretaria di alta direzione, promoter, editor e organizzatrice di eventi presso la società INNOVARE, gruppo Banco di Napoli. Dal 2008 vive e lavora a Lugano, Svizzera. Negli anni ha pubblicato il romanzo storico Gli esuli (2004), un giallo Il parco delle meraviglie (2006), un noir Re di bastoni, in piedi, una trilogia gialla ambientata sul lago d’Orta che comprende La stretta del lupo (2012), Il messaggero dell’alba (2014), La bellezza non ti salverà (2016) e ancora un noir La verità dell’acqua (2019). Gli ultimi cinque libri per la casa editrice Scrittura&Scritture. Scrive recensioni per Gli amanti dei libri, la rivista Airone (Cairo editore) e Luoghi di libri.

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