In un’epoca di sostenibilità ambientale ognuno deve fare la sua parte, non ultima proprio l’editoria. Con le sue centinaia di migliaia di libri stampati all’anno, infatti, il suo impatto ambientale rispetto ai consumi di carta non può davvero essere ignorato. Per questo Greenpeace si è impegnata a promuovere un sondaggio tra i lettori italiani, nel tentativo di spingere ad una maggiore attenzione ambientale gli editori reticenti: moltissimi, infatti, sono convinti che la carta di fibra vergine sia preferita negli acquisti dei consumatori. Il sondaggio ha raccolto le opinioni dei lettori italiani attraverso cinque domande sulla carta riciclata, a cui anno risposto più di 21 mila persone, di cui 1.413 visitatori del Salone del Libro.
A un mese dal lancio Greenpeace rende noti i risultati dell’indagine: il 91,5% dei partecipanti al sondaggio non lamenta alcun problema di leggibilità sulla carta riciclata rispetto a quella prodotta con fibra vergine e l’84,8% sarebbe disposto a pagare una piccola somma in più se il problema per l’editore fosse il costo più elevato della carta riciclata. Un risultato che deve fare riflettere.
«Quello che emerge dal nostro sondaggio è che i lettori, che la carta la riciclano, non vogliono che gli editori vanifichino i loro sforzi con scelte sbagliate che privilegiano il marketing a discapito della sostenibilità. La carta riciclata fa bene all’ambiente, riduce il drammatico problema dei rifiuti e, se viene utilizzata per fare un libro, non è diversa dalla carta prodotta con fibre vergini» afferma Esperanza Mora, campagna Foreste di Greenpeace « I risultati del nostro sondaggio parlano chiaro. Gli editori non si possono più nascondere dietro la scusa che la carta riciclata non piace. È probabile che dietro questa opposizione ci sia un problema di marketing che deve quindi essere affrontato, vista la risposta dei lettori alle tematiche ambientali che riguardano i consumi».