Dopo la finale del Premio Strega, Francesco Pecoraro con “La vita in tempo di pace” (Ponte alle Grazie) si aggiudica la vittoria per la narrativa del Premio “Viareggio Rèpaci” 2014. “Non me l’aspettavo il premio -afferma Pecoraro- Non lo considero un risarcimento dello Strega, dove arrivare finalista è stato comunque un buon risultato, viste le forze in campo. Sono molto contento di aver vinto il Viareggio perché è un apprezzamento del mio lavoro di scrittore da parte di una giuria che stimo. Nel romanzo c’è un uomo che aspetta un volo in un aeroporto e riflette su alcune questioni ordinarie e ‘straordinarie’ della sua vita, ripercorrendone il percorso. Ho cercato di raccontare attraverso le sue vicende la storia del nostro Paese e le contraddizioni borghesi che ho vissuto anch’io, in prima persona. Le debolezze, gli slanci, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine -nostro malgrado- siamo diventati. Non ho un progetto futuro, non c’è ancora niente di chiaro in questo momento. Ora c’è il libro, dopo vedremo”.
Le sezioni poesia e saggistica del Premio sono state vinte rispettivamente da Alessandro Fo con “Mancanze” (Einaudi) e Luciano Mecacci con “La Ghirlanda fiorentina” (Adelphi). I vincitori sono stati decisi dall’autorevole giuria che li ha scelti tra le tre terne di finalisti nelle rispettive sezioni. Finalisti, oltre ai premiati, sono stati per la narrativa Michele Mari, “Roderick Duddle” (Einaudi) e Antonio Pascale “Le attenuanti sentimentali” (Einaudi); per la poesia Paolo Ruffilli, “Variazioni sul tema” (Aragno) e Elena Salibra, “Nordiche” (Stampa 2009); per la saggistica, Gian Arturo Ferrari, “Libro” (Bollati Boringhieri) e Massimo Raffaeli, “I fascisti di sinistra e altri scritti sulla prosa” (Aragno).
Altri tre riconoscimenti sono stati conferiti allo storico Paul Ginsborg, che ha ricevuto il Premio Internazionale Viareggio Versilia, alla studiosa Silvia Chessa, Premio per la filologia, mentre il Premio Città di Viareggio è andato alla memoria del musicista e poeta Sergio Sandrelli, fratello dell’attrice Stefania Sandrelli.
Il ‘Viareggio’ é un premio letterario storico, nato in Versilia nel 1929 sulla spiaggia e “sotto un ombrellone” per iniziativa dei tre amici Leonida Rèpaci, Carlo Salsa e Alberto Colantuoni. In Italia ha aperto la stagione dei grandi Premi letterari del Novecento, dopo il ‘Bagutta’, ideato da Orio Vergani nel 1926 tra le quattro mura di una trattoria milanese.
Quest’anno il Premio festeggia la sua ottantacinquesima edizione e, come dice Simona Costa, presidente del Premio, “85 anni rappresentano un compleanno di tutto rilievo, quanto mai impegnativo, anche per le agitate acque finanziarie che, sia la nostra vita culturale, che il nostro Premio, si sono trovati a navigare. Ma il Viareggio non è affondato: questo dimostra la sua intatta vitalità, dovuta alla grande storia e al suo profilo unico nel panorama italiano. Si tratta, infatti, di un riconoscimento che ha attraversato una lunga e difficile serie di eventi, tra la grande storia e la piccola cronaca, riuscendo a preservare la propria autonomia e libertà culturale. Un riconoscimento che non mira a rincorrere il gusto del momento e l’immediata risposta commerciale, ma cerca, anno per anno, e su tre fronti diversi (narrativa, poesia e saggistica) di riconoscere e valorizzare, anche in campo internazionale, le voci più originali, destinate a lasciare un segno nel dibattito delle idee”.
La manifestazione è stata promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dalla Cassa di Pistoia e della Lucchesia, da Jaba srl e Liceo dello Sport ‘Nobel’ di Avenza (Carrara) ed è stata curata dal settore politiche culturali dell’amministrazione comunale di Viareggio.