Autore: julie zeh
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: distopico, psicologico, thriller
Traduttore: Madeira Giacci
Pagine: 270
Prezzo: 18.50
Spesso noi lettori (e noi che ci occupiamo di recensioni prima dei lettori) quando ci troviamo davanti a un libro abbiamo il bisogno disperato di etichettarlo, inquadrarlo all’interno di una classificazione o di un genere. Lo facciamo perché sentiamo l’assoluta necessità di sapere in anticipo cosa andremo a leggere mossi in questo da una costante ricerca di conforto. Io compro un libro, so che appartiene a quel genere e so cosa andrò a leggere(almeno a grandi linee). È sempre così, sia che si abbia tra le mani un libro ben scritto sia che si legga la peggiore ciofeca. O almeno così è stato per me fino a quando non mi sono imbattuto nel nuovo romanzo di Julie Zeh, cuori vuoti. Cosa ha di speciale questo romanzo? Sebbene sia da inserirsi all’interno della grande famiglia dei thriller, non è un romanzo di azione e suspance puro. Cuori Vuoti ospita molti generi dentro di sé che spaziano dall’azione alla critica sociale (velata ma presente). Il romanzo psicologico fa capolino negli angoli più cupi della storia che è anche racconto utopistico. Detta così, sembra che questo romanzo sia una enorme macedonia confusionaria, ma non è affatto questo. Leggere Cuori vuoti è come camminare e imbattersi in una forte tempesta di sabbia ed essere colpito con violenza da ogni singolo granello come se fosse l’unico presente e dove più temi ed azioni si mescolano e arrivano a colpire il lettore lasciandolo sorpreso e incredulo.
La narrazione è ambientata nel futuro, anzi in UN futuro vicino e plausibile. In questa linea temporale Trump e Putin sono riusciti a stringere una forte alleanza, hanno pacificato la Siria e il Medio Oriente e messo fine all’instabilità geopolitica della zona. La Brexit (come nella nostra linea temporale) ha avuto luogo e dopo di questa è avvenuta anche la Frexit. Sul resto d’Europa la Germania la fa da padrone, imponendosi come grande motore economico europeo e prima potenza politica e sociale. I Lander Tedeschi sono quello che gli USA erano per il mondo nell’immediato dopoguerra, un faro di luce e una terra colma di benessere e di opportunità. Questo ha portato a una immigrazione di massa verso la nazione tedesca dove il potere è in mano a un non ben precisato partito che ha come sigla BBB. La povertà non esiste quasi più, il benessere e la ricchezza monetaria (anche minima) sono distribuiti a tutta la popolazione e gli scontri sociali sono inesistenti in quanto il sistema tedesco ha perfettamente armonizzato sia i cittadini immigrati con i nativi sia le varie fasce economiche della popolazione.
Questo sistema “perfetto” e “idilliaco” è retto dal più spensierato sistema economico capitalistico che ha trasformato in merce vendibile ogni cosa persino la vita umana e il terrorismo. Avete capito bene. In questo mondo la spregiudicata Britta e il suo collega Babak hanno ideato una agenzia che, attraverso un geniale e preciso logaritmo, individua persone depresse e con tendenze suicide. La coppia supporta e segue queste persone, ne alimenta la disperazione e la stabilizza e quando l’individuo è pronto e non avrà più occasione di ripensarci viene venduto ad organizzazioni terroristiche di varia natura che puntualmente organizzano degli attentati. Forse le autorità sanno di questa attività ma scelgono di ignorarla. Come dice Britta “i vantaggi per tutti sono molti”. Gli affari vanno a gonfie vele e la vita dei due “imprenditori” scorre tranquilla fino a quando due giovani ragazzi decidono di mettere a punto un attacco suicida contro un deposito cargo abbastanza importante. La notizia sconvolge molto Britta e Babak specie quando, con il passare del tempo, nessuna organizzazione rivendica l’attentato. Cosa sta succedendo? Una azienda rivale è forse spuntata a loro insaputa? Oppure c’è qualcosa di più terribile in arrivo?
Per scoprirlo occorre prendere il libro e leggerlo. Personalmente ho trovato estremamente emozionante la storia. Avevo terminato il 2020 con la scoperta di un buon romanzo distopico e inizio il 2021 con la lettura di un ottimo romanzo che mescola in sé più generi senza risultare per questo pesante o troppo artificioso. Mi ha fatto molto riflettere la possibilità che l’umanità possa andare incontro a una continua mercificazione della vita dove anche le forze più selvagge e terribili, come quelle terroristiche, possano in qualche modo diventare oggetto di scambio e merce. Una visione forse non troppo ottimistica della realtà ma comunque intrigante e riportata con intelligenza e maestria dalla penna di Julie Zeh. Una lettura che mi ha lasciato curiosamente scosso ma intrigato per la sua originalità.