Pagine: 249
Prezzo: 18,00
Dopo la Seconda Guerra Mondiale in un luogo al tempo stesso reale e immaginario tra la Bassa Polesine e il delta del Po, due ragazzini, Vittorio e Paolino diventano grandi confrontandosi in un continuo dialogo su ciò che vedono, sentono, sperimentano e leggono. Il tutto si svolge in un lungo pomeriggio d’estate, che si dilata diventando misura di un passaggio: quello dalla fine dell’infanzia all’inizio dell’età adulta. Scoprono il mondo vivendo avventure e battaglie immaginarie nei luoghi che li circondano, con attorno un’umanità che si ricostruisce tra le macerie della guerra. Crescere in quel periodo voleva dire andare oltre le credenze religiose, le superstizioni popolari e sognare l’America con gli eroi dei fumetti. La prosa di Alfredo Stoppa, che si fa ballata per accompagnare il lettore con lo sguardo incantato e stupito del bambino, ci immerge in un tempo passato, in cui l’esplorazione del mondo avveniva in completa libertà.
Bambini cotti dal sole quelli che vivono fra terra e mare, rubano il sole che brucia i campi e piluccano il sole che scalda le onde. La pelle del viso, delle braccia, delle gambe non disperde il colore nemmeno negli inverni di pioggia e neve e tempesta. (pag.92)
Tutta la spinta alla conoscenza dell’ignoto, alla ricerca, al divertimento, si spegne per la partenza di Vittorio con i genitori verso il mare. Il tempo trascorre nella noia più assoluta, su una spiaggia popolata da un’umanità incolore. Ci sarà ancora spazio al ritorno per stupirsi, sperimentare, confrontare, raccontare? Al lettore la scoperta…
Per chi si trova nell’età dei bilanci il libro ha tutto il sapore dello scarto tra sogni e realtà e nel suo scorrere attraversa questi ultimi decenni in cui l’umanità ha vissuto un cambiamento totale, che ne ha stravolto i ritmi e le scadenze.
