
Autore: Giulio Maffii
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Marco Saya edizioni.
Genere: Poesia
Pagine: 73
Prezzo: € 10,00
Giulio Maffii è un poeta fuori dal comune. Il suo modo di fare poesia è fuori dai canoni e dalle cosiddette scuole, il suo stile appartiene esclusivamente al suo modo di vedere le cose attraverso le parole.
I suoi due ultimi libri lo dimostrano apertamente.
Sequenze per sbagliare il bersaglio e RadioGrafie sono due esperimenti insoliti in cui il poeta dimostra di essere libero e anticonvenzionale rispetto alle mode letterarie del momento.
Adesso il poeta toscano pubblica Atletico sull’Atlantico e ancora una volta si distingue proponendo un’opera letteraria distinta e distante per la sua originalità espressiva.
Metapoetica contro la quotidiana banalizzazione della poesia, riflessioni in punta penna sul vuoto del significante, osservazioni scritte con il bisturi e tanta ma tanta ironia sull’egocentrismo degli uomini e dei poeti.
Atletico sull’Atlantico, parafrasando Ennio Flaiano, è un frasario essenziale per passare inosservati nel mondo della poesia e della vita.
«La poesia è una merda (o chi la fa) / e in tono elegiaco aggiungo / (endecasillabo) / che va nettato l’ano / dopo aver defecato / (doppio settenario)».
Alla maniera di Caproni, Maffii è sempre poeticamente dove non è mai. Coltiva con grande umiltà l’arte del dubbio, si muove per assenze e scomparse nella società paurosa della fissità.
Di negazione in negazione la sua penna demolisce questo ego riferito dei poeti che ogni giorno invade tutto.
Giulio Maffii è un contronarcisista. La sua poesia come uno schianto di parole nude si abbatte come un’ascia sul sillabare – zero assoluto della maggioranza dei poeti che con le parole fanno solo avanspettacolo di se stessi.
Atletico sull’Atlantico è un libro onesto di un poeta che non ama le contraffazioni della lingua: ogni verso di questa raccolta è un esempio di discorso poetico diretto che sfugge apertamente alle menzogne delle metafore, il suo dire è sobrio contro l’astenia delle parole.
«Il passaggio alla fotografia digitale ha provocato vari danni / la crescita della menzogna l’antistrappo della materia /Al ricordo ha aggiunto l’algoritmo / la cronologia le forme del formato / Ha cambiato la prospettiva all’obiettivo / il narcissus in pseudonarcissus/ ha dato un senso al pollice opponibile».
Questa è la stoccata con cui Giulio Maffii chiude il libro: che vergogna le parafrasi, le didascalie e la menzogna del poetichese.