Autore: Serrano Marcela
Data di pubbl.: 2003
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Romanzo
Traduttore: S. Geroldi
Pagine: 294
Prezzo: 8
Due donne sono protagoniste di questo entusiasmante romanzo, ma con loro l’autrice riesce a presentarci tutte le generazioni della loro storia, passata e futura, fino ad abbracciare nelle fila dell’opera l’intera America latina : il Messico, terra d’ispirazione, il Cile, terra di vulcani e infine il Guatemala, dove c’è Antigua.
Josefa e Violeta sono amiche fin dall’infanzia e la loro storia è raccontata dalle pagine di un vecchio diario salvato da una casa invasa dalla polizia. Josefa scorre all’indietro i capitoli della vita di entrambe, guardando una dopo l’altra le speranze, le delusioni e i sogni che si affastellano nel passato e che le hanno portate a quel fatidico giorno.
E’ un romanzo che narra un’amicizia al femminile come raramente se ne trovano raccontate, un’amicizia completa, irrinunciabile, creata da due donne che hanno bisogno l’una dell’altra per salvarsi.
Sullo sfondo la carriera: Josefa è una celebre cantante, mentre Violeta un architetto che sogna le case per gli altri. Fanno da scenografia anche la società cilena, i mariti, le vecchie storie di unioni sbagliate e di uomini brutali e poi i figli e tutti i loro problemi, le proprie ansie senza rimedio e la tentazione di chiudersi in una grande casa vuota lasciando fuori il mondo e le persone, anche quelle che si amano.
“Antigua, vita mia” racconta di una rinascita e di una riconquista, di una seconda vita che non è possibile ritrovare ovunque ma solo in certe città, città come Antigua, che conserva intatta la propria spiritualità, città come Antigua, dove le parole hanno ancora un significato.