
Autore: Care Santos
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Salani editore
Genere: Romanzo
Traduttore: Sara Cavarero
Pagine: 462
Prezzo: 18,60
“Dentro gli oggetti vivono storie e voci che li raccontano – diceva Sara anni prima. A volte, quando tocco la cioccolatiera di porcellana bianca, mi sembra di sentirle.” (p. 11).
Sara è la proprietaria di un negozio di dolci e cioccolato a Barcellona, una tradizione familiare che la donna è orgogliosa di portare avanti. Madre affettuosa e moglie attenta, alla passione per il cioccolato associa quella, proibita ma intensa, per Oriol, amico di famiglia e cioccolataio talentuoso e innovativo.
Prima di Sara c’era Aurora, domestica al servizio di una famiglia borghese del XIX secolo. Sensibile, leale e onesta, Aurora trova nel piacere del cioccolato, proibito e peccaminoso, una piccola evasione dal suo senso del dovere.
Andando indietro nel tempo, troviamo Marianna, la moglie del cioccolataio più famoso del XVIII secolo, inventore di una macchina potente e rivoluzionaria.
Tre donne i cui destini sono legati ad un’antica e preziosa cioccolatiera di porcellana che negli anni passa da una persona all’altra, vivendo nelle mani di donne diverse, ma continuando a trasmettere l’amore per la cioccolata. La cioccolatiera, oggetto antico di finissima porcellana, “può contenere solo tre tazze di cioccolata. E’ un numero strano, il tre, per questo fin dall’inizio ha pensato che fosse un segno del destino” (p. 51): tre tazze, tre vite, tre racconti, tre protagoniste che, grazie alla cioccolata, trovano il coraggio di realizzare i propri sogni.
Care Santos, con uno stile evocativo e intrigante, ci regala un viaggio nel tempo che ruota intorno alla passione per il cioccolato: una storia al femminile, inebriante e profumata, che ha per protagoniste tre donne, diverse ma egualmente interessanti, con i loro sogni, le paure, le insicurezze, accomunate dalla determinazione e dal gusto per la vita.
Protagonista indiscusso del romanzo è il cioccolato, notoriamente uno dei massimi piaceri della vita, un alimento affascinante, misterioso, fin dalle origini avvolto da un’aura di leggenda. Nel romanzo della Santos questo cibo delizioso viene gustato secondo le diverse abitudini legate alle epoche e alla classe sociale, celebrando nel contempo anche la città di Barcellona, che ha una grande tradizione pasticcera e cioccolatiera. Tra una tazza di cioccolata calda e un dolce fragrante, sboccia l’amore, divampa la passione o si consolida un’amicizia, in un viaggio che attraversa tre secoli di storia. L’unica pecca del romanzo è determinata dal fatto che il ritmo della narrazione cala: mentre la prima storia è avvincente, la seconda e la terza perdono un po’ di brillantezza. Nell’insieme, in ogni caso, il romanzo funziona e l’intreccio di dolcezza e passione emerge con tutto il suo fascino.