Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Matilde Boffito Serra
Pagine: 500
Prezzo: € 16,00
Introvabili è il titolo di una interessante collana dell’editore minimum fax.
Qui vengono pubblicati libri fuori catalogo, da tempo introvabili, e non più reperibili in libreria che l’editore sente attuali e necessari.
In questi giorni è finalmente uscito Surrealisti ed espatriati dello scrittore americano Matthew Josephson.
Uno dei libri più belli sulla Parigi letteraria degli anni Venti e sulla sua stagione irripetibile, vissuta dal suo autore in prima persona.
500 pagine da divorare, una testimonianza autentica in cui li troviamo tutti i protagonisti di quel tempo straordinario, proprio così come li ha conosciuti Josephson.
Josephson dopo gli studi universitari, innamorato della letteratura europea, decide di recarsi in Francia. Siamo agli inizi degli anni venti e così si trova a vivere direttamente il fiorire di un nuovo modo di fare cultura, frequenta i surrealisti e gli altri esponenti delle avanguardie.
«La mia esperienza di turista letterario degli anni Venti fu particolarmente fortunata anche sotto un altro aspetto; molte delle mie amicizie transatlantiche con europei di avanguardia durano da più di un terzo di secolo. Alcuni di questi – dadaisti, surrealisti o astrattisti – sono diventati figure storiche o, in ogni caso, fanno parte della storia del nostro tempo».
Josephson ha avuto la fortuna di conoscere Breton, Aragon, Eliot, Pound, Hemingway, Cocteau, di vivere la generazione perduta, di attraversare da vicino i movimenti del surrealismo e del dadaismo.
Nelle sue pagine troveremo lo spirito eclettico di Tristan Tzara e i racconti dettagliati del fervore culturale che interessava Parigi nei ruggenti anni Venti.
Anni memorabili che grazie ai suoi protagonisti sono entrati per restare nella storia della cultura di tutti i tempi.
Leggere Josephson significa essere lì con lui, anche il lettore si ritrova proiettato in quella magica atmosfera, seduto insieme ai grandi della letteratura e dell’arte in un caffè di Montparnasse dove si discute con grande passione e vengono fuori le tendenze che influiranno sul dibattito culturale.
Così, insieme a Matthew Josephson, ci ritroveremo seduti ai tavolini del Dôme e del Rotonde insieme a Breton, Picasso, Aragon, Éluard e partecipare alle conversazioni dadaiste, surrealiste e cubiste, assisteremo alla nascita di quelle tendenze letterarie e artistiche che hanno fatto grande il Novecento.
«Nei nostri vagabondaggi per Parigi, Aragon rivelava un ‘energia nervosa e sufficiente a stremarmi camminando da Montparnasse a Montmartre e viceversa, attraversando Parigi, tutta la notte, raccontando fantastiche storie, una dopo l’altra. Erano spesso i capitoli dei suoi futuri romanzi, che era in grado d’ improvvisare quasi parola per parola, come in seguito sarebbero stati scritti».
In Surrealisti ed espatriati Matthew Josephson racconta un mondo, quello della Parigi letteraria degli anni Venti, con i suoi scrittori, rievoca la cronaca di una stagione e delle sue avanguardie, ci porta nel cuore pulsante di quella Festa mobile, che ancora oggi è carica di bellezza, di letteratura, di arte e di pensiero.