
Autore: Vasilij Grossman
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Adelphi
Genere: Narrativa
Traduttore: Claudia Zonghetti
Pagine: 884
Prezzo: € 28,00
Esce in traduzione italiana Stalingrado, prima parte del dittico composto da Vita e destino.
L’autore è il grande scrittore Vasilij Grossman, che i lettori italiani apprezzano già da tempo.
Quasi novecento pagine, al centro della narrazione l’orrore della guerra, raccontato per esperienza attraverso lo storico assedio di Stalingrado.
Adelphi lo pubblica in un momento orribile e cruciale per l’Europa, interessata dal vivo dal cruento conflitto russo – ucraino.
La battaglia violenta scatenata contro la città di Stalingrado arriva fino ai giorni nostri con tutto l’orrore che una guerra può portare.
Grossman nel suo grande romanzo della tragedia e dell’inutilità della guerra ne fa un affresco sincero: «Vavilov, invece, guardava alla guerra come a una catastrofe enorme, personale. La guerra si prendeva la vita della gente, e lui lo sapeva. Il contadino che lascia la sua casa e va al fronte non pensa a gloria e medaglie. Pensa che sta andando a morte».
Grossman racconta un mondo in fiamme attraverso la voce corale dei suoi protagonisti, un fiume di vite violentate dall’orrore della guerra, individui con la morte che sbatte sulle loro teste.
Scorre il sangue sui destini degli uomini che vedono lontano il sogno della salvezza.
Stalingrado è tra i grandi romanzi del Novecento. Un libro che nasce dai suoi taccuini di guerra, avendo lui partecipato in prima persona come corrispondente di guerra ai quattro anni di conflitto fra tedeschi e sovietici.
Grossman scrive Stalingrado negli ultimi anni del regime staliniano, anni sempre più marcati da repressione e antisemitismo. In queste pagine incombe la presenza di ciò di cui non è permesso parlare.
In questo libro conosciamo la guerra da vicino, con tutta la distruzione della ragione che porta il suo fiume in piena di sangue che scorre.
Tutto scorre nella grande prosa di Grossman, che non è uno scrittore di guerra, ma è uno scrittore in guerra contro la guerra.
Colpiscono le sue meditazioni sul male, sulla violenza, sul dolore universale che procura la guerra: una pratica disumana e aberrante.
«Oltre a essere molte altre cose. – Scrive Robert Chandler nella postfazione – Stalingrado è un tributo. Uno degli intenti di Grossman era rendere onore a quanti erano morti, e in particolare, tra questi, a chi era stato dimenticato».
La letteratura autentica è prima di tutto testimonianza e Grossman, come tutti i grandi scrittori che superano la prova del loro tempo, ci fa vivere in presa diretta l’orrore di ogni guerra.
«Chi scrive ha il dovere di raccontare una verità tremenda, e chi legge ha il dovere civile di conoscerla, questa verità». Attenendosi scrupolosamente a questo principio, a dispetto della censura e dei gravi rischi, Vasilij Grossman narrò dal vivo la seconda guerra mondiale sul fronte Est europeo.
Stalingrado è un racconto biografico e corale di una guerra tremenda: un misto di dolori, ribrezzo, illusioni e disincanto, che non piacque affatto al realismo socialista.