Autore: Louise O'Neill
Casa Editrice: HotSpot
Traduttore: A. Carbone
Pagine: 367
Prezzo: 16.50€
freida e isabel hanno sedici anni, amiche da una vita, frequentano l’ultimo anno della Scuola, anno che le porterà alla tanto attesa Cerimonia. L’ambientazione di Solo per sempre tua è un universo distopico di un mondo in rovina, dove il genere femminile si è completamente estinto a causa degli uomini, le donne vengono progettate in laboratorio e nascono in provetta seguendo gli standard maschili, queste una volta cresciute metteranno al mondo solo figli maschi. Dopo la progettazione le ragazze vivono i loro primi sedici anni nella Scuola, istruite dalle caste seguendo attenti regimi alimentari e comportamentali. Ovviamente vivono in una reclusione apparente, infatti sono costantemente osservate dai loro coetanei maschili che ogni giorno votano la loro preferita stillando così una classifica di preferenza che diventa l’unica ragione di vita delle ragazze. Sanno bene che assicurarsi i primi posti significa quasi sicuramente guadagnarsi la nomina di compagna durante la Cerimonia. Qui, dopo un breve periodo di conoscenza vera e propria sempre all’interno della Scuola, i ragazzi decideranno i destini delle ragazze, tre sono le vie possibili: compagne, concubine e caste.
Le compagne passano la loro vita accanto all’uomo, con l’unico scopo di procreare, questo finchè la loro bellezza non verrà meno e verranno letteralmente scartate. Le concubine dedicano la vita al piacere sessuale maschile, delle vere e proprie prostitute alla mercé del maschio che è assolutamente giustificato al tradimento della compagna. Infine le caste, banalmente le sfigate, quelle ragazze troppo poco attraenti che vengono così private del loro utero e addestrate per educare le nuove generazione di ragazze all’interno della Scuola. In questo contesto vediamo evolvere la storia di isabel e freida ( i nomi femminili sono volutamente lasciati con la lettera minuscola al contrario dei nomi maschili, elemento che sottolinea ancora di più la pochezza femminile) che insieme ambiscono a diventare compagne fedeli per sedici anni. Durante l’ultimo anno però qualcosa in isabel si spegne, lei, la perenne prima in classifica comincia a lasciarsi andare, si allontana dalle sue amiche, non cura più il suo aspetto e comincia ad ingrassare. Nessuno ha tempo di pensare a lei e alla sua alienazione, nemmeno freida, l’ultimo anno è troppo importante, i ragazzi stanno per arrivare perfino più importante di se stesse.
«Sono pronta a non sentire niente per sempre.»
Louise O’Neil nasce in Irlanda, studia letteratura inglese al Trinity College di Dublino e lavora come giornalista freelance per diverse riviste irlandesi occupandosi di questioni femministe, Solo per sempre tua è il suo primo romanzo. No, Solo per sempre tua non è una storia adolescenziale di amori impossibili e ragazzine viziate, Solo per sempre tua è un colpo al cuore e all’anima di tutte le donne che si ritrovano stampate su carta tutte le loro inaccessibili debolezze. Da donna parlare di questo libro è veramente difficile senza lasciarsi travolgere, ti spoglia di tutte le sicurezze, e tutte le nostre battaglie sembrano svanire per ricordaci che dietro la nostra corazza da invincibili guerriere noi siamo anche questo. Siamo costantemente condizionate dalla società, costrette a vederci con gli occhi degli altri prima dei nostri. Ho visto in questo romanzo due diverse chiavi di lettura: da una parte una pesante critica del ruolo femminile all’interno della società odierna per colpa della supremazia maschile che per troppi anni ha cercato di abbatterci. Dall’altra ho visto l’odio della donna per la donne, che rincorrono obiettivi prefissati da altri non rendendosi conto di fare del male solamente a se stesse. Questi sono secondo me i due temi fondamentali su cui si erge questo coraggioso romanzo, ma non pensate sia solo questo. Nella società di freida le donne sono solo giochi sessuali e incubatrici per neonati, niente di più, ma siamo sicuri che questo esista solo tra le pagine di questo libro? Assolutamente no, quello che vedo sono donne sì più forti e coraggiose, ma sempre più limitate, sempre più usate e non si parla solo di prostituzione ma anche della mercificazione del corpo femminile per vendere. Audience televisivi che si alzano esponenzialmente a seconda di quanta carne c’è in mostra, vedo bambine imitare questi comportamenti e rabbrividisco. Le vedo rincorrere ideali sbagliati imposti da una società sbagliata.
L’unica cosa che manca davvero in questa narrazione è la speranza di un futuro migliore, una luce in fondo a un tunnel spaventose che si spegne per sempre quando si arriva all’ultima pagina. Questo libro è capace di lasciarti impotente di fronte a tutta questa violenza psicologica inflitta a delle ragazze poco più che bambine che seguono ideali illusori destinati al mero piacere maschile. Ammetto di essermi molto indispettita con l’autrice, perché credo che un po’ di speranza queste ragazze se la meritassero, perché nonostante tutti gli orrori che commettono, nonostante le cattiverie, sono solo il frutto di quello che la società ha creato, tutta questa cattiveria non dipende da loro perché loro d’altronde non conoscono altro. In ogni caso so anche che non concedendogliela mi ha permesso di guardarmi intorno, dalle piazze reali a quelle virtuali, per capire che quest’universo che sembra tanto perverso e allucinante in realtà in parte ci appartiene già. Banalmente guardo Facebook e vedo la Scuola, una vetrina dove ogni giorno il selfie più bello e scoperto riceve l’ammirazione e il consenso delle folle, dove ti basta un post sbagliato per finire in fondo alla classifica. “C’è sempre margine di miglioramento”, frase ripetuta perennemente nella scuola, non importa quanto siate perfette, potrete sempre esserlo di più. Anche qui punto il dito verso la nostra società e verso i media, che troppo spesso lanciano messaggi sbagliati e quindi vediamo quindicenni in una dieta perenne, miss di sei anni o poco più, e donne perennemente ossessionate dal parere degli altri prima del loro. La vita non è solo apparenza, la storia ha dimostrato che siamo molto di più di un bel vestito e un bel corpo, siamo cervello, arguzia, tenacia, determinazione, siamo donne e il primo “basta” deve venire da noi.
Louise descrive quello che siamo e quello che non vorremmo mai essere, e ci costringere a scendere a patti con le nostre debolezze taciute, perché il mondo di freida ha oltrepassato il limite, ma noi ci siamo pericolosamente vicini.
Solo per sempre tua è un libro che spaventa nella sua irrazionalità tangibile, come nella vita vera non c’è un eroe dietro l’angolo pronto a salvarci da noi stesse, nonostante tutto nessuno si ricorderà di freida e isabel, due ragazze come tante schiave del loro destino, ma per noi c’è ancora speranza.
«Sei venuta anche tu per parlare con me?» le urlo da dietro il mio scudo, «Anche tu sei venuta per mettermi in guardia?»
«A che servirebbe?» mi dice «A che cosa serve tutto questo?»
(pag. 285)