Il villaggio dei dannati- Elizabeth Herrmann

Titolo: Il villaggio dei dannati
Autore: Elizabeth Herrmann
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Book Salad
Genere: Triller Noir
Traduttore: Elena Papaleo
Pagine: 375
Prezzo: 15.00

Ma il caso Rubin era diverso. Due sorelle differenti non solo nell’aspetto ma anche nella personalità. Una, Charlie, scostante fino a sembrare altezzosa, viveva appartata, era sobria e si feriva quando entrava in contatto con qualcosa. L’altra, Cara, un luminoso raggio di sole, una amata da tutti, che tuttavia riduceva in brandelli questi elogi preliminari con una voglia distruttiva, lasciando gli altri dilaniati tra le macerie. Ciò nonostante avevano qualcosa in comune:il mondo era il loro nemico. (Brock pag 246)

Una gita allo zoo sembra essere l’ideale per una scolaresca elementare. Allo zoo si possono vedere molte cose. Gli elefanti. Le tigri. I cinghiali. Un cadavere. No, non è un macabro scherzo. Nel recinto dei pecari, due bambine molto attente, notano che gli animali stanno mangiando quello che resta di una mano. Tempestivo è l’intervento della polizia, guidata dalla giovane e ambiziosa Sanela Beara. Il colpevole sembra essere immediatamente trovato. Ma Jeremy Saaler, giovane e promettente psicologo incaricato di redigere una perizia sul presunto colpevole, non è convito della sua colpevolezza.
Le indagini condurranno Sanela presso il villaggio di Wendisch Bruch, dove si nasconde una agghiacciante storia.

Il villaggio dei dannati è il primo romanzo, giunto in Italia, della scrittrice tedesca Elizabeth Herrmann. Un libro che si inserisce nel filone narrativo noir proveniente dal nord europa, che ha già sfornato ottimi, e interessanti, romanzi prima di diventare saturo e noioso. Il libro della Herrmann, pur avendo una buna prosa, non riesce a “decollare”, e a coinvolgere il lettore. La storia zoppica in più punti e si trascina in inutili momenti morti che si sarebbero potuti evitare. Molti sono i personaggi troppo “stilizzati” e “finti”, pochissima la suspance. Un vero peccato visto che l’idea sulla quale è stata costruita la trama, era assai intrigante. Un libro non particolarmente consigliato.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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