Autore: Francesco Muzzopappa
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: comico, umoristico
Pagine: 174
Prezzo: 17.00
Ci sono storie che iniziano con la fine e questa è una di quelle. Ennio Rovere, imprenditore che deve la sua fortuna a una impresa che realizzava discutibilissimi mobili in legno, è morto. Nessun omicidio, nessun incidente è solo la vita che segue il suo regolare corso degli eventi. Ma alla sua morte Rovere inizia a raccontare, attraverso le pagine del suo testamento, la sua vita e quella delle persone che gli sono state accanto, sia nel bene sia nel male.
Ennio distribuisce nelle pagine del suo testamento le sue eredità composte non solo di beni materiali ma anxhe ( e sopratutto) di suggerimenti e caustiche osservazioni.
Con spassosa ironia, Ennio racconta le prime difficoltà giovanili e le scelte fatte nel corso del tempo, le delusioni negli affetti e nelle speranze e il riscatto dopo i fallimenti.
Ennio promette di essere breve, lo dice all’inizio del suo romanzo e spesso lo ripete al suo lettore, ma nel suo essere breve ripercorre una vita intera mostrando i cambiamenti avvenuti in lui e quelli avvenuti negli altri e, più in grande, nella società.
Ennio più volte ha promesso, all’interno del romanzo, di essere breve. Ci teneva così tanto da renderlo anche il titolo della sua storia e, in rispetto della sua anima ormai in lidi più ameni (almeno si spera) voglio rendergli omaggio usando una sola parola per descrivere questo saggio uomo.
Blastatore.
Ennio, per dirla usando un linguaggio mutuato dalle migliori pagine di internet, è un blastatore professionista. Nulla e nessuno sono risparmiati dalla sua intelligenza raffinata e moganica che gli ha sicuramente permesso di arrivare fino alla sua venerdanda età trasformando le grottesche e spesso infelici vicende in qualcosa d’altro.
Francesco Muzzopappa mantiene sempre molto alta la qualità della sua scrittura e con questo personaggio ha dimostrato ancora una volta il suo genio creativo e la sua abilità a creare storie che possano incontrare il piacere del pubblico.
Il lato sorprendete di Muzzopappa è la sua abilità nell’uso dell’ironia, sempre leggera e mai esagerata che si mescola a un umorismo sottile e mai volgare (che resta una rarità al giorno d’oggi) in grado di rilassare ma anche di far riflettere. Come un novello Socrate, Francesco Muzzopappa invita il lettore a guardare la vita con più leggerezza possibile e a provare a trasformare le sconfitte in storie divertenti da raccontare.
Consiglio moltissimo questo libro a chiunque ami leggere e sopratutto a chiunque ami la qualità o la semplicità.
Parere forse impopolare e che potete pure non condividere ma, secondo me, questi sono i libri che si dovrebbero candidare al Campiello o allo Strega. Quelli che ti fanno davvero venire voglia di leggere.