Tutto nasce dall’amore per la musica “rebetika”, la musica urbana greca, che si canta nelle taverne di Atene e di tutta la Grecia. Vinicio Capossela ha raccontato al pubblico dell’Auditorium del Salone del Libro di Torino il suo amore per la Grecia, testimoniato dal libro “Tefteri. Il libro dei conti in sospeso”.
«La rebetika è musica eucaristica, una musica che parla ad ognuno di noi, che non si subisce» ha esordito il cantautore irpino nato ad Hannover, reduce da un viaggio nella penisola ellenica. Una musica che si ascolta nelle taverne mentre si mangia e si beve. Tefteri è il posto dove il barista segna quanto il cliente deve a fine serata; in pratica sono i conti in sospeso. «Tutti abbiamo un conto in sospeso con la vita – ha proseguito Capossela – bisogna condurre la propria vita senza subirla da altri».
Quella tra il cantautore e la Grecia è un grande amore e fonte di ispirazione. «Atene è la città più anarchica d’Italia, non c’è solo la Grecia antica, c’è anche una mitologia più recente che serve a ricordare l’appartenenza di qualcosa che sta in piedi nonostante la crisi» ha detto l’autore. La musica greca ti dice che non sei il primo a soffrire. Capossela ha concluso il suo intervento con una pillola poetica che gli è valso un grande applauso dell’Auditorium. «Fare qualcosa di sublimamente inutile per sentire la divinità che è in noi».