Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Alessandro Brusa
Pagine: 213
Prezzo: € 20,00
Langston Hughes era uno dei più famosi scrittori del Rinascimento Harlem. Le sue opere sono ispirate dall’esperienza afroamericana.
A differenza dei principali intellettuali neri del suo tempo, Hughes non tentò di rimodellare la sua lingua per adattarsi a un pubblico bianco.
Il suo lavoro riflette l’influenza pesante dell’esperienza nera ordinaria così come la cultura jazz è lo specchio della sua epoca.
Il Rinascimento Harlem è una rivoluzione che nasce appunto nella Harlem degli anni venti, ovvero il luogo dove troverà quella nuova idea di gente di colore, conosciuta con il nome di New Negro.
Oggi Hughes è noto per la sua poesia dalle forti impressioni identitarie.
Il suo stile è influenzato dalla poesia di Walt Whitman.
L’influenza di Whitman è particolarmente sentita nei suoi versi.
La poesia di Hughes ha un ritmo jazz- blues. Molti testi rimandano esplicitamente alla ripetizione e alla cadenza delle canzoni blues. Con questa forma di musica così prominente, Hughes contribuì a legittimare il jazz come forma d’arte. Come il jazz usò canzoni per raccontare le improvvisazioni della vita, così Hughes usava la parola scritta per catturare i complessi sentimenti comuni di amore, dolore, sogni, ingiustizie, rabbia e altro ancora.
Hughes fu scrittore prolifico e raggiunse una notevole popolarità fino a diventare una delle voci più influenti della cultura afroamericana insieme alla grande Nina Simone.
In Italia esistono due traduzioni dell’opera poetica di Langston Hughes: Poesie (a cura di Stefano Piccinato, Lerici editore 1968) e blues e poesie (a cura di Barbara Lanati, Newton Compton Editori, 1979).
Lo scorso anno per i tipi di Marco Saya Edizioni e a cura di Alessandro Brusa è stato pubblicato Queer Negro Blues, il primo libro italiano interamente dedicato alle prime due raccolte di Langston Hughes e al periodo degli anni venti del Novecento.
Anni fondamentali nei quali Hughes sperimenta nuove forme lessicali e musicali. La sua poesia nasce nello stesso periodo in cui si scopre il jazz.
Queer Negro Blues, prendendo in esame il decennio d’esordio di Hughes, ci conduce nel cuore autentico della sua scrittura poetica.
Alessandro Brusa scrive nella nota finale: «Al momento in cui ci si avventura nella traduzione di Hughes, per quanto riguarda l’adesione alla forma jazz, ci si può concentrare soprattutto sulla velocità, il ritmo e la musicalità che non possono essere ricreati nella scrittura poetica se non negli intenti. Ho cercato, soprattutto, di catturare la forza e la vivacità sentimentale, così come il ritmo sincopato, tramite il ricorso a un fraseggio veloce, sia in termini di lunghezza del verso sia di lunghezza delle parole scelte».
Langston Hughes, modernista e sperimentatore, scrittore sempre attento alla voce del mondo e del suo popolo, pensa, sente e vive la poesia come un domani che abbiamo davanti a noi come una fiaccola.
Vale la pena sentirlo ancora oggi il blues e il jazz delle sue parole che portano libertà e allontanano la paura.