
Autore: Corlazzoli Alex
Genere: Attualità
Pagine: 160
Prezzo: 13.00 €
Scuola pubblica italiana. Quanto si è detto, quanto si è fatto, quanto si è combattuto per questa istituzione educativa? Mai abbastanza. Da anni in Italia il bene pubblico, il patrimonio sociale della scuola è stato calpestato, defraudato, abbandonato. Intricate vicende normative, bozze di riforme, cesoie finanziarie si sono abbattute su di esso, rubandone i valori e lasciandolo privo di forze. La scuola italiana però è una scuola che resiste. Il messaggio di Alex Corlazzoli , tutto racchiuso nel titolo del suo libro, è fortemente denunciante, ma contiene un profondo senso di non resa. Giornalista, scrittore, attivista politico e sociale Corlazzoli è approdato “per caso” e “con sana incoscienza” nel mondo della scuola. La sua è l’esperienza di un maestro di provincia precario e la testimonianza appassionata di chi ha vissuto la resistenza quotidiana nel meraviglioso “pianeta scuola”, laddove ogni giorno si vive, si impara, si cresce.
“In fondo si tratta di ricordarsi che la vita in classe a sette anni è il prototipo di ciò che accade quando siamo grandi: tradimenti, ingiustizie, manifestazioni psicosomatiche, desiderio di soddisfazione professionale, di affetto”(pag 38); i bambini rappresentano il futuro, ma sono soprattutto il nostro presente. Essi hanno bisogno di avere riferimenti e di essere informati, coinvolti e appassionati alla conoscenza. Durante le lezioni del maestro Alex, la storia, la geografia, l’arte, la musica si apprendono sul campo, partendo da ciò che si conosce. Il racconto delle vacanze, la presentazione alla classe del proprio Paese di Origine, gli ingredienti di una ricetta regionale, il viaggio nel mondo con Google Maps, i reportage fotografici del maestro, la lettura del quotidiano, la visita al centro di documentazione ebraica, una giornata in banda, un laboratorio alla scoperta dell’arte della vignetta, tutto insegna e tutto si può insegnare. Perché, nella maniera giusta, si può parlare ai bambini anche di politica, Costituzione, legalità, mafia, omosessualità. E’ questo che quotidianamente il maestro Alex ha deciso di fare, contro ogni diffidenza o perplessità, perché è testimone di una grande verità: i bambini ci osservano e apprendono da noi la vita e noi apprendiamo continuamente da loro.
“L’insegnante impara sempre. Almeno dovrebbe mettersi nelle condizioni di apprendere, di lasciare il suo bagaglio aperto a nuove esperienze, anche quelle meno facili e poco in sintonia con il suo modo d’essere” (pag. 36) e dovrebbe avere il coraggio, sfrontato, in considerazione dei tempi, di obbedire, al di là di qualsiasi limite di programma ministeriale, alla propria coscienza, promuovendo l’ascolto, la memoria, la cultura del rispetto. I bambini ci parlano ed hanno molto da dire; la loro è una visione pura e disincantata di ciò che li circonda.
“Devono arrestare tutti i ladri d’Italia. Devono arrestare tutte le persone cattive. Devono aggiustare tutte la strade d’Italia, i treni e i ponti”
“Monti e gli altri presidenti è meglio che si danno tanto ma tanto ma tanto ma tanto da fare” (pag. 64)
Questi alcuni degli appunti che l’autore ha raccolto dai suoi allievi negli anni di insegnamento e che appaiono nella loro veste originale in appendice al libro. Sono scritti che strappano un sorriso, certo richiedono l’intervento della penna rossa del maestro per l’ortografia e la grammatica, ma quale lucida osservazione ci consegnano! Sono un prezioso tesoro per il loro insegnante e per tutti coloro che nella scuola credono ancora. I novelli partigiani della scuola non mollano e lei, la prima istituzione educativa del nostro Paese, resiste.