Autore: David Szalay
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Liberilibri
Genere: Narrativa
Traduttore: Anna Rusconi
Pagine: 303
Prezzo: € 18,00
La letteratura vera è quella che sa raccontare la zona del nostro disagio e ha bisogno di scrittori capaci di rappresentare tutte le inadeguatezze di cui siamo fatti.
David Szalay è sicuramente uno di questi. Se con Tutto quello che è un uomo ci aveva sorpresi, con Turbolenza, ci ha definitivamente atterrati.
Adesso abbiamo l’occasione di conoscere ancora più a fondo Szalay, considerato uno dei più interessanti romanzieri contemporanei di lingua inglese.
La raffinata casa editrice Liberilibri ha appena pubblicato Primavera, romanzo che lo scrittore ha pubblicato nel 2011.
Un’altra gradita sorpresa e la conferma che siamo davanti a un narratore di razza.
Tra disincanto e disillusione, l’autore racconta la storia tutta londinese del disamore tra James e Katherine.
In una Londra gelida, invernale, spenta nella sua decadenza, Szalay racconta due esistenze che sembrano uscite da un quadro di Hopper.
Nello specchio di una malinconia decadente i due personaggi si annusano senza mai appartenersi: non esprimono mai abbastanza, non sentono abbastanza, non sono.
Nei momenti importanti del loro stare insieme pesa una tragica insufficienza del sentire.
La loro vita scorre in stanze annoiate o il tempo viene ammazzato nella noia di un pub. Katherine e James finiranno per sentirsi estranei, orfani di un amore che non provano, nonostante gli amplessi.
Primavera è un potente romanzo introspettivo, la scrittura di David Szalay è essenziale e minimalista.
Il linguaggio è crudo, le parole che i personaggi dicono, le azioni mancanti di gesti che compiono sono frutti marci di una incomprensione tra gli esseri umani, oggi molto diffusa in un mondo annichilito dal sonno della ragione e dei sentimenti.
Per Katherine, eterna insoddisfatta, l’amore è morto. James è convinto di essere innamorato di Katherine, la desidera, la possiede ma l’esperienza della sua esistenza lo conduce verso una deriva esistenziale in cui non c’è posto per le passioni.
Szalay attraverso la relazione tra Katherine e James, con una crudeltà che non fa sconti, con Primavera scrive un affresco convincente del nostro tempo di miserie in cui non è per niente facile comprendersi perché non abbiamo voglia di ascoltare. Proprio come James e Katherine che nella luce nera di una Londra malinconica si rincorreranno senza mai incontrarsi davvero, perché per loro sarà sempre difficile rinunciare a quel nichilismo che si portano dentro, a quel nulla insensato, spirito dei tempi che allontana gli uomini dagli uomini.