
Autore: Enrico Pandiani
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Nero, Rizzoli
Genere: giallo
Pagine: 420
Prezzo: € 17,00
Sono noti come ‘i latitanti più ricercati di Francia’, ma per noi, affezionati lettori di Pandiani e di questa nuova serie, Max, Sanda, Abdel e Vittoria sono i più simpatici, irresistibili, misteriosi e letali cercatori di verità al servizio – un po’ forzato – della BEST e dell’enigmatico Numero Uno. Li ritroviamo come sempre a Torino, ad autunno inoltrato, con un nuovo rebus da risolvere: la morte, in apparenza accidentale, di un sacerdote: don Mario Stejardt. Un sacerdote di quelli che davvero cercano di fare del bene ai loro parrocchiani, non importa di che colore siano o da dove vengano, utilizzando nel miglior modo possibile gli oboli ricevuti. Un sacerdote che aveva, per giunta, amicizie forti in Vaticano. Davvero é finito sotto un tram per una serie di sventurate circostanze o dietro la disgrazia non si cela piuttosto qualcosa di molto, ma molto losco?
Max, Sanda, Abdel e Vittoria non sanno da che parte iniziare la loro indagine mentre Numero Uno li incalza, sorridente, bonario, con quell’aria fintamente dimessa, ma pur sempre implacabile: difenderà il segreto delle loro identità fasulle, ma devono darsi da fare. Così i quattro, un passo per volta, risalgono la china attraverso i personaggi coinvolti nel falso incidente: l’elettricista Primo Martone e la baby sitter moldava Zalina Marghiev, per cominciare, e poi la signora Pacifico che don Mario lo conosceva bene e che per lui ha solo parole lusinghiere, sebbene prima di morire l’avesse visto preoccupato, angosciato. E poi questo nuovo sacerdote, padre Rambaldi, che proprio non le piace. Come sembra non piacere ad altri due personaggi: il proprietario di un rinomato negozio di tessuti, Alberto Moriondo, e suo cognato Matteo Telesca padre della giovane Rosa, costretta a rinunciare alla propria vocazione monastica per una serie di vessazioni psicologiche. Di quest’ultimo caso si sta occupando l’investigatrice privata Zara Bosdaves, un personaggio che molti lettori ricorderanno perché appare in precedenti romanzi di Pandiani. E siccome l’unione fa la forza, e si spera dimezzi i rischi, inizia qui una bella collaborazione condita dalla presenza della figlia sedicenne di Vittoria, Matilde, bravissima e impavida hacker. La strada verso la verità, per i nostri eroi, sarà lunga, tortuosa e piena di sgradevolezze fatte di morti ammazzati, agguati e rapimenti, ma per conoscere i dettagli bisogna leggere il libro, gustarselo per bene fino alla fine.
Nel contempo, ci imbattiamo in una misteriosa indagine parallela condotta dall’avv. Teodoro Barattieri, compagno di Abdel, e dal suo fido investigatore Lamberti: una benestante famiglia albanese massacrata nelle Ardenne dieci anni prima. Un delitto di cui nessuna polizia europea è riuscita a venire a capo. Ci auguriamo sia materia di cui leggeremo ancora nel prossimo libro che aspettiamo con ansia.
Accurate e precise le notazioni di carattere sociale e urbanistico:
“…gli edifici sembravano respingere il concetto stesso di felicità. In quella parte del quartiere non si vedeva un negozio o una bottega, come se la gente che vi abitava avesse rinunciato ai bisogni più elementari.”
Avvolgenti le descrizioni di luoghi, ambienti e natura con l’inverno che incombe e la luce che svapora proprio quando per i nostri ce ne sarebbe bisogno, mentre sono costretti a muoversi in un’inquietante zona d’ombra, per l’appunto. Le voci dei personaggi, tutti, sono forti e chiare, sempre riconoscibili in dialoghi asciutti e ricchi d’ironia. Un nuovo, imperdibile capitolo della saga dei quattro dal vincitore del Premio Scerbanenco 2022, Enrico Pandiani.