Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Antonio Rossi
Pagine: 127
Prezzo: € 20,00
Jean Flaminien, d’origine guascona, è nato a Airesur – l’Adour nelle Lande. Ha fatto del cosmopolitismo la sua ragione di vita e dopo aver girato il mondo adesso vive a Madrid.
Poeta colto e raffinato, la sua voce rarefatta e sublime cerca della parola un modo essenziale per arrivare al cuore della questione esistenziale.
Flaminien da un ventennio è tradotto in Italia da Book editore (la raffinata casa editrice fondata e guidata da Massimo Scrignòli, un eccellenza tutta italiana che si occupa di poesia a livelli davvero notevoli).
Soste e fughe, nella pregevole traduzione di Marica Larocchi, è il primo volume che l’editore ferrarese ha pubblicato nel 2001 di questo straordinario poeta che merita di essere letto e conosciuto.
Nel corso degli anni ne sono seguiti altri, ricordiamo: Graal portatile (2003), L’acqua promessa(2009) e L’uomo flottante (2020, Premio internazionale Camaiore – Francesco Belluomini 2020).
Esce in questi giorni L’essere che confida, il nuovo libro di Flaminien che conferma la riconoscibilità e l’autorevolezza della sua voce.
Possiamo dire che con questa raccolta il poeta raggiunge la maturità del suo stile.
Senza mai ignorare il qui e ora Flaminien respira la profondità di una spiritualità immanente («in attesa di una vita / a partire dal qui e ora / più che della sua propria, misterioso disegno»), e attraverso la poesia (« La poesia, anche quella selvatica, / è l’albero spirituale / della vita».) suggerisce una via interiore che convince ( «Amare lentamente una vita breve / o per una volta, più lunga del previsto, / scoprire anzitutto la propria natura ultima / e affidarla al cuore in cammino: / questa è la via»).
Flaminien nella sua poesia è sempre con gli occhi aperti sull’accadere, guarda in faccia « la voragine fatta uomo», si sofferma con un pensiero lucido sulle ragioni dell’inumano che prevalgono sempre, smaschera e condanna il nichilismo dell’insignificanza che respinge la profondità delle cose, confida nell’essere per dirci che nel mondo soffocato da odio e ignoranza, da miseria e oppressione, da violenza e corruzione c’è una via per resistere de combattere: «Riqualificare con amore l’ordine delle cose; sempre desiderare l’accesso a un cuore insperato e aperto, come entrando nell’infanzia, nella musica, in una foresta, nell’energia spirituale, nella volontà, in una vita liberata da sé stessi: nella poesia».
L’essere che confida è il cammino di un poeta che sa leggersi dentro senza mai rinunciare a una metafisica concreta in grado di guardare alla «pura immanenza della vita».
Nella poesia di Flaminien luce e ombra si toccano in una dimensione spirituale della materia in cui il compiuto e l’incompiuto si manifestano per metterci nudi davanti alla nostra fragilità («La bellezza esiste, anche senza di noi. / Un pensiero esiste, anche senza di noi»). Noi che non possiamo permetterci di sprecare il soffio dell’essere inesauribile.