Le correzioni – Jonathan Franzen

Titolo: Le correzioni
Autore: Franzen Jonathan
Casa Editrice: Einaudi editore
Pagine: 604
Prezzo: 9

Jonathan Franzen, nel libro  “Le correzioni” partendo dal racconto della vita di una singola famiglia analizza l’intera società americana.
I protagonisti sono due anziani genitori ,vissuti da sempre nel Midwest,intrisi di perbenismo e ligi al proprio dovere
Ci sono poi i loro tre figli,ad ognuno di loro è dedicato un intero capitolo del libro,improntato sulle “correzioni” che essi cercano di imporre a loro stessi e su quelle tra le quali i genitori li hanno costretti a crescere. Il racconto si apre con la storia di Chip,figlio secondogenito e intellettuale della famiglia che vive a New York una vita alla deriva,intento nella scrittura di una sceneggiatura contorta a cui ha dedicato anima e corpo per mesi.
Si passa poi a Gary,tiranneggiato da una moglie infantile e dai figli sempre contro di lui e a Denise, chef di successo quanto disastrosa nelle relazioni personali.
Infine Alfred ed Enid,la coppia apparentemente convenzionale che spera di riunire i figli a St.Jude per un ultimo Natale,idea che aleggia nella mente della madre dall’inizio del libro fino a trasformarsi nel corso delle pagine in una pulsante ossessione con la quale tormenta i figli lontani.
Tra queste pagine si ritrova…
un ritratto impietoso della vita di coppia,di una moglie ottusa e assillante,con l’abitudine di paragonare i propri figli a quelli degli altri e ridurre ai più biechi aspetti materiali l’ideale di felicità di un individuo, e dall’altra parte un uomo che accusa i primi sintomi di Parkinson e demenza che la moglie non è disposta ad accettare preferendo guardare ad oscure cure mediche sperimentali.
Franzen riesce a descrivere un’America che non accetta il fallimento,in cui non c’è posto per il perdente, in un’epopea che si fa parodia del grande sogno americano ridotto a torri di gamberi e giardini di luci di natale. In mezzo a tutto questo i tre figli,che ancora impongono le proprie correzioni a se stessi seguendo ossessivi il paradigma “la prossima volta sarà quella buona” e continuando imperterriti a sbagliare,incapaci di accettare l’imperfezione.
Si sbanda apertamente nel materialismo fino ad arrivare alle estreme conseguenze di un’ansia di correzioni,di necessità di  cambiamento. Coercitivi verso se stessi,i personaggi sembrano cercare in una società estranea il proprio significato,lasciandosi andare alla dipendenza dai farmaci e alle droghe,a relazioni illegali,alle ossessioni  come ancora di salvezza.
Un libro dolce e amaro che si legge con il fiato sospeso.

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